Sulmona, 10 dicembre- Assente da Sulmona per qualche settimana ho potuto seguire a distanza, ma con la necessaria attenzione, le vicende politiche che si sono susseguite in città e lo sbocco della crisi che ha evitato al nostro Comune un ennesimo smacco in una fase assai delicata come quella che si sta vivendo. Condivido il principio come avevamo piu’ volte sostenuto attraverso le colonne di questo giornale fin dagli inizi del mese di luglio che di questi tempi è sempre meglio un’Amministrazione fragile che una gestone Commissariale.
Chi ha predicato cose diverse sicuramente non si rende ancora conto del momento delicato che si sta vivendo, delle scelte che Regione e a tratti anche il Governo stanno portando avanti. Ecco perché Indebolire il ruolo, la forza contrattuale ed il diritto ad essere rispettati al pari di altri territori significa non voler bene a Sulmona.
Eppure siamo alla vigilia di un voto per il rinnovo dell’Assemblea regionale. Ci piacerebbe che qualche Consigliere comunale di Sulmona accantonasse le polemicucce sterili e senza senso e sollevasse la richiesta di una riflessione sul lavoro portato avanti dalla Regione in questa legislatura, provando a verificare attraverso gli atti ufficiali, quante volte in Consiglio regionale è stato sollevato,discusso e approvato qualche provvedimento riguardante il nostro territorio.
Ci piacerebbe anche che qualcuno degli inquilini dell’Assemblea di Palazzo San Francesco, di maggioranza e opposizione, mettesse a confronto i risultati della precedente Giunta Regionale guidata da D’Alfonso che a fine mandato presentò un rapporto “I miei 1500 giorni alla guida della Regione” un dossier con dati, cifre, scelte, progetti approvati, finanziamenti per tutti i territori ( anche in Centro Abruzzo),e quella del Presidente romano Marsilio che si è preoccupato troppo del Napoli calcio a Castel di Sangro e poco delle diverse problematiche che affliggono la Valle peligna.
In una situazione così caotica, confusa hanno trionfato spesso i comportamenti dei singoli che si nascondono dietro le sembianze di un fantomatico civismo senza idee e senza proposte, quindi senza visioni politiche, dove ciascuno con il proprio voto cerca sempre di condizionare ,malamente, alleanze e strategie.
Eppure attorno a noi la politica si sta muovendo e anche rapidamente. Stanno accadendo cose molto interessanti nei diversi piccoli comuni che fanno parte della nostra realtà (Valle del Sagittario dov’è nato l’Osservatorio per la cultura, Pacentro, Cansano, Campo di Giove, oppure a Scanno e Villalago scelti dal Ministero delle Autonomie dove in questi giorni si svolgerà un convegno sulla montagna di cui parlano tutti i media). Ci sono segnali nuovi che si percepiscono costantemente e che lasciano ben sperare.
Si torna ad invocare costantemente la coesione territoriale, una diversa programmazione, si torna a parlare delle aree funzionali, di servizi strategici che vanno migliorati e rilanciati, ma anche di spopolamento, di emigrazione Un ruolo importante sta trovando la cultura. Percepiamo anche il fallimento della vecchia politica incapace di guardarsi intorno, di avanzare proposte, di lottare insieme, di scegliere sempre privilegiando i valori, competenze e professionalità.
In questo quadro così pasticciato proprio in queste settimane sono venute fuori segnali assai interessanti. Il prima è stato la la nascita nelle settimane scorse della nuova amministrazione comunale a Sulmona guidata ancora da una persona per bene, Gianfranco Di Piero, che certamente non si è mai alimentato di politica oppure sognato far carriera professionale con l’ascensore della politica.
Per Sulmona è una garanzia, ma anche per il territorio, che lascia ben sperare. Qualche settimana fa a Bugnara, a pochi chilometri da Piazza XX Settembre, un gruppo di giovani di una Associazione culturale ha promosso una riflessione attorno alla figura di Giuseppe Bolino uomo di straordinario spessore politico e culturale che ha sempre onorato la sua città e l’Abruzzo intero; l’uomo che fu eletto alla Presidenza del Consiglio regionale che si occupò a lungo di Sanità e soprattutto di occupazione giovanile ( legge 285).L’Abruzzo fu la prima Regione italiana ad applicare le direttive della legge Anselmi e lavorando per favorire attraverso decine di progetti l’occupazione e la stabilizzazione di centinaia di giovani abruzzesi.
Ma Bolino fu anche il promotore della legge per la costruzione dell’ala nuova dell’Ospedale di Sulmona ( 10 miliardi di vecchie lire) che arrivo all’approvazione del Consiglio regionale poche settimane prima la sua prematura scomparsa. Ora questi giovani di Bugnara hanno inteso scavalcare politica dell’indifferenza e presto alla memoria di questo “piccolo- grande uomo” questo paese dopo Roccaraso, L’Aquila dedicherà un “luogo simbolo” mentre nel corso del 2024 sarà dedicata in collaborazione con il Consiglio regionale una borsa di studio da destinare a giovani laureati.
Ma c’è di più. Proprio sulla esigenza di cambiare passo e di puntare a ricercare una nuova e diversa politica di cooperazione qualche giorno fa a l’Aquila si sono incontrati una delegazione di studiosi aquilani con una delegazione di Sulmona per aprire un discorso di collaborazione fra le due città gemelle per storia, cultura e tradizioni.
Per due ore c’è stato sotto il segno di Celestino V un confronto stimolante, intenso, ricco di idee e proposte che le distanze fra L’Aquila e Sulmona sembrano d’incanto essersi accorciate di parecchio. Un secondo appuntamento è in programma a Sulmona per fine gennaio ma intanto aver infranto quella tela inviolabile di incomprensioni e diffidenza che mai nessuna politica di ieri e di oggi era riuscita a fare di più e meglio fra le due città è già un risultato straordinario che va perseguito e rafforzato.
Insomma dopo il grigiore dei mesi scorsi sembrano arrivare segnali nuovi che dovrebbero aiutare la politica a cambiare passo,a smetterla di piangersi addosso, a guardare avanti con convinzione e maggiore solidarietà. La nuova politica che sta per affermarsi può contribuire a dare una svolta se vogliamo per costruire il vero cambiamento alla nostra città e all’intero territorio. Ma è necessario guidare bene da subito questo sforzo con gli uomini giusti e le idee chiare. Ne riparleremo presto. Buona domenica a tutti
Asterix
8 Commentii
Ma non ho capito una cosa: a Sulmona ci sono ancora i partiti?
Avevo saputo di questo convegno sull’indimenticabile prof. Bolino e sono arrivato da Lanciano a Bugnara. Sono stato un suo fedele collaboratore all’Assessorato alla Sanità per diversi anni.Una persona straordinaria che non dimenticherò mai per il suo stile di uomo e di persona colta e soprattutto di amministratore corretto e pulito. Grazie di tutto prof. Bolino e soprattutto bravi, molto bravi questi giovani di questo piccolo centro
Bella riflessione a tutto campo
Perché lamentarsi con la Regione dove avevamo in questa legislatura due consiglieri regionali non sono state capaci nemmeno di far riaprire la sede del Centro Servizi Culturali in piazza Venezuela. Chi ha sollevato il caso dopo cinque anni?
https://r.search.yahoo.com/_ylt=Awr.rNnuC3ZljyYl1iDc5olQ;_ylu=Y29sbwNpcjIEcG9zAzQEdnRpZAMEc2VjA3Ny/RV=2/RE=1702263919/RO=10/RU=https%3a%2f%2f27esimaora.corriere.it%2farticolo%2fanna-karenina-lo-scandalo-dellindipendenza%2f/RK=2/RS=Su1qOKIdXgIwFBjxnsO3RYI.JSo-
Articolo interessante…
Buona settimana, da… AMC
Questa notizia dell’incontro tra le due delegazione dell’Aquila e Sulmona è davvero una bella trovata che solamente le persone intelligenti possono portare avanti. Se finora la politica ha pensato solamente a coltivare i propri orticelli questi sono i risultati che sono stati raggiunti. Complimenti a chi ha pensato a questa bella idea. Sono convinto che questa iniziativa farà solamente bene alle due città
La cultura non divide mai,unisce sempre anche da queste parti
Il nostro territorio ha bisogno di un “lavoro vero e certosino” della politica e principalmente di quella regionale, stella che non è che abbia brillato più di tanto in questi trascorsi anni, anzi.
Anche i nostri politici non hanno brillato più di tanto anzi qualche “stellone” si è auto spento, implodendosi nel “suo” operato e disintegrandosi sul “suo” territorio e infine dimenticato, evento quest’ultimo che è stato la unica cosa buono dopo i tanti danni e anche dal finale rendiconto del dato/avuto.
Credo anche che abbia poca utilità nel pratico e per il territorio una comparazione sul “fatto” (ma perché no anche sul DISFATTO), il fatto è fatto e anche il disfatto è disfatto e entrambi restano li senza interventi correttivi; non deve essere una caccia alle stellette al merito, ma per l’appunto una caccia al fatto utile e tangibile sul e per questo territorio e che ne inverta la tendenza decadentista, all’annullamento e alla distruzione, ripeto ultradecennale.
Come sempre “se non c’è voglia non c’è risultato” o lo è in negativo, come finora in questi ultimi decenni è accaduto.
Ovviamente vedo di buon occhio una rinascita del modo culturale e un suo espandersi nei rapporti locali come al di fuori dei confini comunali e per il bene della “CULTURA”, la terrei decisamente distinta dalle malefiche intromissioni della politica, perché l’imbarbarimento e l’abbruttimento è sempre dietro l’angolo, con il rischio dell’insuccesso.
A ben risentirci sul prossimo dedicato articolo.