sarà esposto al MOCA Museum di New York.
Sulmona, 28 gennaio- Dal 15 febbraio 2024 un’opera artistica del pittore sulmonese Alfredo Santella, sarà esposta al MOCA Museum (di Arte contemporanea) di New York, sul tema della Pace, contro la guerra. Ad annunciarlo è lo stesso artista che ha fornito anche il link sul sito del Museo che preannuncia l’evento cultural https://www.hudsonvalleymoca.org/third-juried-exhibition-war
“Un’iniziativa creativa di HVMOCA e Studio Theatre in Exile Writing the Walls 2024 si baserà sul tema “WAR” , con scrittori e compositori chiamati a creare opere ispirate alle immagini da selezionare sulla base di un bando aperto per la mostra con giuria “WAR”. Le opere pervenute saranno messe in scena nello Studio Theatre del Black Box Theatre di Exile all’HVMOCA. Tutte le esibizioni sono sotto la direzione di Mara Mills, forza creativa dello Studio Theatre in Exile”.
L’autore, Alfredo Santella, ci tiene pertanto a precisare e a ringraziare gli amici, artisti americani intercessori che hanno supportato tutto l’iter per rendere possibile l’esposizione dell’opera. Si tratta di Mr. Jeremy Gratt and ms Marah Mills, conosciuti dall’artista a Sulmona, anni fa, proprio in occasione di una Mostra d’arte, presso il Palazzo dell’Annunziata. I curatori della mostra, credendo nel valore artistico di Alfredo Santella, si sono occupati anche di tutte le spese connesse alla partecipazione.
Il quadro dell’artista abruzzese è molto simbolico, è intitolato: “War 2023. La volpe, l’arancia… il gatto” ed è nello stile, delle arti figurative, M.A.I.A., acronimo da lui creato che sta per “Manipolazione Artistica Immondezza Astratta”. Si tratta dello scheletro di una volpe e di un gatto, note figure che rievocano la letteratura latina delle favole di Fedro ma soprattutto di quell’immaginario collettivo del Pinocchio di Collodi o del cantautore Bennato, di furbacchioni, pronti a raggirare il prossimo, che però in questa circostanza vanno stoltamente in competizione.
****
Chi è Alfredo Santella?
Alfredo Santella nasce a Sulmona (AQ), patria del poeta latino Ovidio, nel 1956, sotto il segno dello “scorpione”. Nipote di un orafo, suo omonimo, anch’egli lavora per dieci anni nell’azienda di famiglia, come ultimo scalpitante sigillo di una lunga stirpe. Si dedica alla pittura, interrompendo gli studi di medicina. Dopo vita e studi irregolari in Roma, L’Aquila e Parigi, numerosi viaggi lo portano attraverso Europa, Balcani, Nordafrica, Turchia, India, Sudamerica, Svizzera, USA. Su consiglio del Prof. Giulio Carlo Argan nel ‘91 si iscrive all’Accademia di S. Giacomo a Roma e frequenta il corso di pittura del Prof. Luigi Massimo Bruno. In seguito si stabilisce a Calcata (VT) roccaforte medievale in terra Etrusca, nei dintorni di Roma, dove risiede una notevole comunità di artisti e viaggiatori di tutto il mondo. Dal ’96 al 2001 risiede in Oaxaca, Sud del Messico, vibrante ed importante incrocio tra antichi mondi e moderne prospettive. A tutt’oggi continua ad esprimere il suo linguaggio artistico spaziando dalle tecniche pittoriche, al riciclo artistico di rifiuti ed alla grafica tradizionale e virtuale. In questi ultimi anni il suo interesse viaggia anche attraverso il mondo dei suoni e della loro interazione con le immagini, così le musiche per circostanze da lui composte nell’ambito del Flarry Meta Project sono in costante relazione con il suo essere pittore. Il video oltre il colore: appunti di un viaggiatore girato nel suo atelier fra i monti d’ Abruzzo nel 2004, dal regista RAI Claudio Del Signore, testimonia i momenti piu caratteristici del lavoro creativo e del suo essere artista, anche attraverso gli interventi sonori tratti da Looking Music del 2003, sempre a cura dell’artista.
Attualmente vive e lavora tra Roma e Torre dei Nolfi (AQ).
Giovanni Pizzocchia