Sulmona, 8 febbraio- Nel pieno di una campagna elettorale intensa e straordinariamente delicata per il nostro territorio, con tante donne ai nastri di partenza, Marianna Scoccia, sindaco di Prezza, Consigliere regionale uscente e ricandidata per questa competizione un vantaggio lo ha già conquistato sul campo: l’esperienza all’interno della complessa macchina del Consiglio regionale a Palazzo dell’Emiciclo.
Un vantaggio che la gente ha già percepito e che sarà sicuramente utile per il futuro. Donna dinamica, madre, moglie, con tanta passione per la politica come parla il suo nutrito percorso da quando iniziò queste esperienze in consiglio comunale ad Avezzano, poi all’età di 28 anni assessore della provincia dell’Aquila e poi sindaco di Prezza dal 2016. Consigliera regionale eletta nel 2019 con l’UDC. Ora è candidata alle elezioni regionali del prossimo 10 marzo con la lista Noi Moderati all’interno del gruppo di Centrodestra.
Abbiamo voluto incontrarla in questo nostro viaggio per conoscere Marianna più da vicino
L’appuntamento elettorale è sempre una grande sfida, per tutti. Però Lei ha il vantaggio di aver imparato dalla precedente esperienza tante cose positive che sicuramente in questa occasione possono aiutarla molto. È così?
Naturalmente l’esperienza acquisita in questi anni ha comportato un grande vantaggio per la mia crescita personale: la politica insegna sempre e non si finisce mai di imparare. Le problematiche del territorio che rappresento sono complesse, i tempi sono difficili e soltanto l’esperienza unita alla passione, e un lavoro giornaliero al contatto con le persone, sono indicatori essenziali del percorso da percorrere.
Qual è il fascino del “pianeta” Regione?
Più che di fascino parlerei di responsabilità. L’Emiciclo è una finestra sulla regione è il luogo in cui si convogliano le istanze della popolazione ed è anche un campo di battaglia soprattutto per quei consiglieri che come me devono tenere alta la voce di un territorio in grande difficoltà.
Una donna impegnata oggi nelle Istituzioni (Comune, Consiglio regionale) quotidianamente a fianco delle persone ha sicuramente una sensibilità diversa rispetto a quanti si muovono nella politica e non si assumono mai responsabilità. Perché?
Io non voglio parlare degli altri colleghi, siamo politici e dobbiamo prenderci le nostre responsabilità, del resto la sentenza la danno le persone il giorno del voto. La mia sensibilità è proporzionale alla passione che metto sul campo, è da essa che traggo le energie necessarie per le battaglie che porto avanti.
Nei cinque anni trascorsi a Palazzo dell’Emiciclo è stata all’opposizione però, come raccontano gli osservatori più attenti, non ha mai rinunciato a combattere e spesso a vincere. È sua, ad esempio, la proposta, poi divenuta legge regionale, per aiutare i malati oncologici. È così?
Il nome che darei a questi cinque anni di mio impegno in regione è coerenza. I contrasti col presidente Marsilio sono stati duri ma leali e le motivazioni che mi hanno portato a lasciare la maggioranza sono stati chiari: soltanto una cosa mi interessa, la mia priorità è il territorio che rappresento e non può essere lasciato indietro. Con la stessa chiarezza abbiamo ricucito il rapporto sulla base di progetti condivisi futuri. Per quanto riguarda la legge regionale che agevolerà i malati oncologici per l’acquisto di parrucche e altri materiali accessori è stato un atto dovuto che ho fatto con il cuore e che mi inorgoglisce.
Il Centro Abruzzo vive una stagione assai delicata ai margini della politica abruzzese con una serie di emergenze da affrontare assai presto: dalla politica sanitaria, a quella dei trasporti, da quella dell’occupazione, a quella delle nuove povertà. E poi il fenomeno dello spopolamento dei piccoli borghi. Cosa pensa di fare tornando a Palazzo dell’Emiciclo?
Grazie alla definizione del presidio ospedaliero sulmonese, classificato di primo livello, potremo continuare a lavorare per colmare le lacune di personale e di strumentazioni per agevolare condizioni dei pazienti e liste di attesa. L’ospedale di Sulmona non dovrà essere un involucro vuoto ma coerente alla classificazione assegnata. Migliorare i servizi ed investire risorse sul territorio è l’unico modo per contrastare non soltanto il fenomeno dello spopolamento dei piccoli borghi ma anche per combattere la crisi occupazionale tipica dei territori decentrati rispetto alle città più grandi.
Il ruolo delle donne nelle istituzioni, le battaglie in difesa dei loro diritti nella società e poi proprio in questi giorni l’approvazione di nuove norme sui centri antiviolenza sono solo alcuni aspetti posti all’attenzione del Consiglio regionale?
Il ruolo delle donne nelle istituzioni è fondamentale ma non meramente per un discorso di quote rose o per chissà quali inseguimenti nei confronti degli uomini: il discorso è di capacità e competenza. Chi ha le doti è giusto che emerga, per questo il mio sentimento di uguaglianza e di parità fra i sessi riguarda soprattutto il merito, e se una donna vale più di un uomo è giusto che abbia adeguata considerazione.
Però c’è un aspetto che fa riflettere: in Abruzzo esiste una emergenza femminicidi che dovrebbe spingere la politica a fare di più.
La violenza è un crimine sempre. Certamente chi usa violenza contro i più deboli deve essere particolarmente colpito e messo in una condizione tale da non poter più nuocere. Questo il compito della politica, trovare la giusta pena e saper tutelare sempre le persone fragili, con particolare attenzione a questo fenomeno incalzante dei femminicidi e con ogni tipo di supporto, sia economico che psicologico.
Il tema della coesione territoriale dalle nostre parti diventa ormai sempre più urgente per unire il territorio che deve avere nella Regione un interlocutore privilegiato per affrontare le emergenze che abbiamo di fronte. Cosa ne pensa?
Questo è un tema che mi sta particolarmente a cuore; ho già inviato in regione una proposta in merito all’ipotesi di individuare in Abruzzo sette Aree Funzionali Urbane.
La loro istituzione sarebbe sicuramente un contributo notevole per una migliore rappresentatività dell’intero territorio regionale.
Tali Aree avranno capacità di unione tra i centri dell’area di competenza, assicurando un funzionale rapporto di partecipazione alle attività della regione. Seguendo il percorso di approvazione della nuova legge urbanistica, e avendone già discusso con il presidente del consiglio Sospiri, proporrò uno specifico emendamento su questo argomento.
Tre iniziative precise che vorrebbe portare avanti subito.
Il tema della sanità sarà certamente prioritario come già ho avuto modo di dire nella precedente domanda.
Il sociale: continuerò a stare vicino alle famiglie in difficoltà e alle famiglie con figli disabili attraverso sostegni concreti. Proseguirò ad occuparmi degli investimenti che garantiscono i servizi primari. Turismo/Cultura
Un rilancio dei piccoli comuni montani nell’ottica dello sviluppo economico e sociale sarà fondamentale. Naturalmente sostenendo la valorizzazione del patrimonio culturale e naturale promuovendo un turismo esperienziale e sostenibile.
Perché le persone della Valle Peligna dovrebbero votare Lei in questa occasione?
Perché credo di aver dimostrato con la mia forza e la mia coerenza di essere all’altezza degli obiettivi che mi sono prefissata già cinque anni fa. La strada da percorrere è ancora lunga, ci sono molte criticità da affrontare e da risolvere ma ritengo di poter continuare a portare un contributo importante al gruppo del Centrodestra come agguerrita rappresentante della parte più difficile del nostro territorio, il cuore dell’Abruzzo.
Lucilla Di Vito
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