Non ha dubbi l’ex Assessore comunale della città occorre creare condizioni nuove per affrontare e risolvere i tanti problemi che aspettano da anni risposte precise ed urgenti. Non è più tempo di utilizzare personaggi e formazioni politiche che conoscono poco e male la nostra regione, si muovono solamente in campagna elettorale con annunci e facili promesse, senza produrre mai un risultato Noi li vogliamo sfidare sulla qualità delle nostre proposte, del lavoro che facciamo giornalmente perché stiamo sempre in mezzo ai nostri concittadini e per questo abbiamo deciso di scendere in campo nella coalizione di centrosinistra guidata dal prof. Luciano D’Amico per affrontare e cercare di risolvere le grandi sfide
SULMONA-Siamo entrati ormai nella fase finale di una campagna elettorale che dovrebbe spingere tutti a riflettere. Che idea si è fatta come candidato della condizione in cui versa oggi l’Abruzzo?
Un Abruzzo senza alcun progetto, con contributi economici distribuiti a pioggia senza alcun disegno, dove i servizi essenziali che dovrebbero essere garantiti dalla Costituzione, purtroppo per tantissimi abruzzesi non lo sono. Le condizioni in cui è ridotta la sanità ne sono un esempio lampante sotto gli occhi di tutti noi, come l’isolamento che vivono le aree interne e la percentuale di famiglie in aumento che si avvicinano o già vivono sotto la soglia di povertà.
Nella sua positiva esperienza a Palazzo San Francesco come Assessore al Comune di Sulmona come sono stati i rapporti tra il nostro comune (ma anche il territorio) con il pianeta Regione? Cosa non ha funzionato a giudicare dalle decisioni assunte da Giunta e Consiglio regionale e dalla scarsa produzione legislativa?
Un’ assenza di collegamento tra le due istituzioni, ritardi nell’invio di bandi o comunicazioni che si traducevano in un lavoro da svolgere in tempi troppo brevi per la loro l’importanza, nello specifico nell’ambito del Sociale. Si sono verificati tagli nei trasporti, nessun miglioramento nel restituire spazi destinati allo studio (vedi palazzo Portoghesi abbandonato), anzi sono stato io che con un Progetto di Pubblica Utilità impiegando alcuni Percettori del Reddito di Cittadinanza ho garantito il personale per il servizio della Biblioteca Regionale sita in uno spazio inadatto e addirittura senza rete internet. Nessun supporto nelle battaglie per la difesa del nostro ambiente vedi Cogesa e Centrale di spinta Snam.
Perché ha deciso in questa occasione di partecipare direttamente ad una competizione così delicata?
Proprio perché siamo arrivati ad una situazione molto delicata per il nostro territorio e chi ci ha rappresentato fino ad oggi non ha prodotto migliorie, ho deciso di partecipare in prima persona e mettere in campo, in caso di elezione, la mia esperienza maturata in Senato da collaboratore parlamentare e quella in Comune, oltre alla conoscenza del mio territorio, la voglia di restarci e possibilmente dare a mia figlia e alle giovani generazioni la possibilità di retare e non l’obbligo di andare via
Lavoro, occupazione, sanità, spopolamento sono le quattro priorità che il Centro Abruzzo si trova ad affrontare. Cosa pensa di fare per aiutare il nostro territorio nella nuova esperienza?
Sono priorità assolute strettamente collegate tra loro e risolvibili intervenendo su molteplici fattori. Innanzitutto però occorre attirare le aziende con progetti infrastrutturali finanziati dal PNRR che invece questo Governo in accordo con Regione Abruzzo ha definanziato e mi riferisco ad esempio ai treni ad idrogeno sulla linea ferroviari Sulmona Terni e alla velocizzazione della Pescara Roma. Occorre poi pianificare, agevolare e sostenere, idee e progetti, abbandonando, la prassi dei fondi a pioggia e avviare azioni di supporto all’imprenditoria giovanile e femminile, favorendo la creazione di start-up, mediante finanziamenti diretti o con l’apporto di capitale di rischio attraverso fondi di investimento regionali.
Ma non è tutto perché ci sono altre emergenze che riguardano i giovani, i servizi, i trasporti.
Le star-up hanno un valore aggiunto in quanto sono promotrici di nuove attività lavorative e nuove figure professionali strettamente legate alle peculiarità del territorio nel quale si insediano e pongono le loro basi sulla transizione ecologica e la digitalizzazione, indirizzi di vitale importanza per il nostro territorio e di assoluto supporto per le attività già esistenti. Un intervento necessario è poi la semplificazione delle procedure burocratiche, vero e proprio “muro” per ogni forma di investimento. E’ ovviamente questa una estrema sintesi per un tema cosi complesso.
Ho già parlato di isolamento ed il taglio delle corse di Tua da e verso Roma di circa l’80% e lo stop ai lavori di velocizzazioni della linea ferroviaria Pescara- Roma, vanno proprio ad aggravare questa situazione. La nostra è una regione che perde 22 residenti al giorno per lo più giovani che si trasferiscono, e la percentuale più alta è ovviamente nelle nostre aree interne. Sono dati oggettivi e che hanno motivazioni che tutti sappiamo e purtroppo in un trend crescente dato da una mala politica dell’Amministrazione Marsilio. La proposta assolutamente realizzabile del trasporto pubblico gratuito della nostra coalizione a sostegno del Prof. D’Amico, aiuterebbe non poco sia per quanto riguarda i collegamenti, sia per la riduzione di C02 sia per le tasche dei cittadini. I servizi già in notevole contrazione, con l’Autonomia Differenziata tanto voluta dal centro destra riceverebbero un colpo letale. In estrema sintesi, innanzitutto va ricostituito quanto è stato tolto in questi 5 anni, ma in un’ottica che guarda al futuro con l’interscambio garantito esempio (Treno-Bus-Bici, mezzi ovviamente elettrici e ad idrogeno), e opporsi a questa politica scellerata promossa da questo Governo. Quanto detto nella risposta precedente, assieme a questo e a incentivi concreti per i tanti giovani che voglio tornare e per non far andare via quelli che sono ancora qui credo sia un buon punto di partenza.
Lei ha parlato in più occasioni della necessità di rafforzare la coesione territoriale affermando che “il nostro territorio sarà forte nella misura in cui sarà unito”. Ne è ancora convinto?
E’ sempre stata la mia idea e ne sono sempre più convinto. L’esperienza fatta nel Sociale dove la legge impone di lavorare per Ambiti, il nostro di 17 Comuni con Sulmona Capofila, deve essere esteso ad ogni tipo di settore. “L’unione fa la forza” è e sarà sempre il mio motto. Purtroppo nel nostro territorio siamo pochi residenti e oggi, in ogni scelta politica, in ogni bando PNRR, in ogni tipo di finanziamento, i numeri la fanno da padrone. Credo profondamente nella Co-progettazione che deve abbracciare le pubbliche amministrazione, i privati e gli enti del terzo settore, ed una collaborazione proficua tra rappresentanti di Governo, di Regione e Comuni di questo territorio. E’ l’unica possibilità di uscita da questo pantano in cui ci troviamo.
Lei è anche uomo di partito perché svolge una funzione importante all’interno della sua formazione. Questa esperienza della campagna elettorale cosa ha insegnato finora?
Sono orgoglioso dell’incarico ricevuto dal nostro Presidente Conte, per realizzare il suo disegno politico che condivido in pieno e che ho sempre sostenuto, ovvero la strutturazione sui territori e la nascita di una scuola politica. Queste scelte oltre a dare un riconoscimento ai tantissimi attivisti che lavorano instancabilmente per diffondere la nostra idea di Politica e le nostra visione, ci permette di essere ancora più vicini ai cittadini. Più che insegnamento questa campagna elettorale mi sta confermando che il lavoro paga, e che i cittadini sono stufi delle promesse e degli slogan, ma voglio essere ascoltati e vogliono valutare l’operato fatto di ogni singolo candidato.
Se dovesse essere eletto, come i sulmonesi si augurano, quali sono le prime cose che vorrebbe fare mettendo piedi a Palazzo dell’Emiciclo?
Mi auguro di cuore di riuscire ad entrare a Palazzo dell’Emiciclo, per rappresentare davvero la nostra Provincia. Portare avanti le istanze delle categorie ed intervenire al fianco delle Amministrazione Comunali per contribuire a ridare spazi comuni a giovani studenti, sportivi e tutte le categorie più deboli. La mia esperienza a Roma e qui in Comune mi ha insegnato che l’ascolto spesso porta anche alle soluzioni dei problemi che, chi li vive, li conosce meglio di chiunque. La nostra è la Regione Verde D’Europa e lo deve restare, ogni intervento della politica deve avere questo scopo, valorizzare quindi le sue peculiarità. Credo che nelle energie rinnovabili , nell’economia circolare e nel seguire l’agenda 2030 Onu, si riescano a dare le risposte ai tanti problemi che oggi viviamo .Penso comunque che nelle risposte precedenti si evidenzi bene l’idea che ho del ruolo che deve svolgere un Consigliere Regionale
Lucilla Di Vito