Sulmona, 29 febbraio – “Meloni arrogante? Non c’è dubbio, ma non ci illudiamo, loro sono in grado di superare ogni divisione. Meloni” spiega “è quella cultura lì. Non riesce a considerare tutti gli italiani come figli suoi. La destra ha sempre bisogno di un avversario, e quando non c’è, lo inventa”. Intervistato dalla Stampa l’ex segretario Pd, Pier Luigi Bersani, sollecitato sull’atteggiamento del premier. Meloni ogni tanto si rende conto di dover aggiustare la comunicazione. Ma sa che effetto mi fa quando dice così? Me la vedo come travestita da nonna in Cappuccetto rosso”. Poi sul dibattito nel centrosinistra dice: “C’è un dibattito stucchevole sulla definizione campo largo o giusto, parole che non dicono nulla se non la divisione. Chiamiamolo campo dell’alternativa. Poi, quando saremo vicino alle politiche, troveremo un nome meno campestre. Andiamo bene nelle città, spesso perdiamo ancora nella Sardegna profonda, come nell’Italia profonda. La sinistra deve frequentare di più i bar”. E sul leader della coalizione spiega: “Bisogna fare come in Sardegna: trovare la candidatura giusta che interpreti questo mondo più largo, come ha saputo fare Todde”. Conte o Schlein? “Ce lo dirà il popolo e non i media”. “Se si vuole fare un’alleanza, il punto di mediazione si trova. Se facciamo un passo avanti, è l’inizio di un problema serissimo per la destra. Se cincischiamo, sarà solo una battuta d’arresto, comunque non da poco. Ora tutti in Abruzzo, io andrò e sarò sul palco con Elly Schlein: nessuno stia a pettinare le bambole”, conclude Bersani
Governo: Bersani, “Meloni arrogante? Ma Lei è quella cultura lì”
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