Sulmona, 6 marzo- Arriva una prima solenne bocciatura all’operato della maggioranza di centrodestra che attualmente governa la Regione Abruzzo sulla vergognosa decisione di ridurre drasticamente il perimetro della Riserva Naturale del Borsacchio.
In tal senso va letta la nota inviata dall’Ufficio legislativo del Ministero della Cultura (competente sull’argomento per via della tutela paesaggistica che accompagna quella naturalistica) alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per il successivo inoltro alla Regione stessa. In buona sostanza il Ministero ricalca le osservazioni già avanzate dal WWF, dalle altre Associazioni e dagli enti locali (Provincia di Teramo e Comune di Roseto), allibite a fronte di una decisione assunta nottetempo con l’inserimento di un emendamento del tutto estraneo alla legge finanziaria in discussione e senza il benché minimo rispetto delle procedure.
L’Ufficio legislativo, con un significativo riferimento al “taglio” del Parco regionale Sirente-Velino (provvedimento impugnato dal Governo e dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale), ricorda le normative di legge, che non contemplano azioni “carbonare” nel cuore delle notte come quella messa in atto dai consiglieri Emiliano Di Matteo (Forza Italia), Mauro Febbo (Forza Italia), Simona Cardinali (Lega), Federica Rompicapo (Lega) e Umberto D’Annuntiis (Fratelli d’Italia).
“La revisione delle perimetrazioni di parchi – scrive – può essere prevista con legge regionale in ipotesi di perimetrazioni provvisorie ed in assenza di piani del parco, ma sempre e comunque nel pieno rispetto del procedimento, che prevede un coinvolgimento rafforzato dei soggetti interessati, ai senti dell’articolo 22, comma 1, della legge 6 dicembre 1991, n. 394 recante “Legge quadro sulle aree protette”, il quale prescrive conferenze per la redazione di un documento di indirizzo relativo all’analisi territoriale dell’area da destinare a protezione, l’individuazione degli obiettivi da perseguire e la valutazione degli effetti dell’istituzione dell’area protetta sul territorio. Inoltre, ai sensi del successivo comma 2 del medesimo articolo, “costituiscono principi fondamentali di riforma economico-sociale la partecipazione degli enti locali alla istituzione e alla gestione delle aree protette e alla gestione delle aree protette e la pubblicità degli atti relativi all’istituzione dell’area protetta e alla definizione del piano per il parco”.
Un passo importante – sottolinea la delegata del WWF Italia Filomena Ricci – verso la necessaria impugnazione di un articolo di legge assurdo, approvato senza neppure sentire il dovere morale di consultare gli enti locali interessati, obbligo peraltro previsto dalla legge, e di rispettare le norme in vigore, impugnazione che anche il WWF ha ufficialmente richiesto al Governo”.