Sulmona, 28 marzo- “Se l’idea partorita nell’elaborazione della tabella pro assegnazioni nuove leve di polizia penitenziaria per gli istituti di Sulmona e Avezzano è quella di azzerare l’assurdo numero di diritti soggettivi accumulati o rendere attuabile, così come prevede la Costituzione e tutte le leggi pertinenti, l’operatività nell’ambito dell’ordinamento penitenziario, possiamo tranquillamente affermare che siamo ancora molto lontani dalla situazione ideale.
Comunque sia con i rinforzi previsti arrivare, al netto di non auspicabili, come spesso accade, distacchi presso altre realtà, così come accaduto a Sulmona dove alcuni agenti sono stati distaccati e non si sa con quale tipo di mandato nella vicina scuola di istruzione, ovvero lontano anni luce dai cancelli delle sezioni detentive, potremmo dire che si respirerà sì ma solo un po’.Insomma una situazione in agrodolce ma più acre che dolce”. Lo sostiene il segretario generale territoriale UIL PA Polizia Penitenziaria Mauro Nardella alla notizia dei proposti incrementi partoriti in sede di Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria-
“Ricordiamo – aggiunge- che 215 sono gli uomini e 16 le donne previsti per la casa reclusione di Sulmona. Allo stato risultano amministrati 176 uomini e 19 donne ma ad oggi ne sono presenti solo 134 di poliziotti e 17 loro colleghe per una carenza che si attesta a -61 unità, ovvero il 31% della forza prevista. Gli incrementi proposti dal compimento del 182° e 183°corso di formazione di nuovi agenti saranno nell’ordine di 16 uomini e 1 donna portando così a -44 il gap accumulato.
Poche gocce assolutamente insufficienti a soddisfare la paventata soluzione dei problemi espressa dai politici troppo frettolosamente avventati nel rappresentarlo. Relativamente migliore, sottolineiamo il relativamente, risulta essere la situazione per l’istituto dell’Aquila. Qui ad una forza prevista di 154 uomini e 7 donne, risultano 103 gli uomini e 11 le donne amministrati anche se attivi risultano essere 99 poliziotti e 8 loro pari ruolo donne. L’incremento previsto per l’istituto delle costarelle sarà pari a 1 agente di sesso maschile e 6 di sesso femminile.
La situazione alla Casa circondariale di Avezzano non è meno grave rispetto a Sulmona. Fermo restando le dovute proporzioni, anche qui insiste così come presso il carcere ovidiano una carenza d’organico pari al 31%.In loco si contano 17 uomini e 1 donna presenti sui 28 previsti anche se amministrati ne risultano essere 19 e 1″
– tiene a precisare il sindacalista- “Altro punto dolente per Avezzano, e non si capisce il perché, è che pur essendo un istituto maschile c’è stata la proposta di inviare 3 donne a fronte come detto di una sola prevista in pianta organica. A tal proposito ricordiamo, come abbiamo spesso fatto nel passato, che per legge nelle sezioni detentive è vietato il far prestare servizio al personale di sesso opposto. Inviare 3 donne non sarebbe proprio quello che si va cercando ragion per cui ci si auspica una metamorfosi del pensiero espresso in sede di proposta”.