Il Consigliere regionale del Pd che da mesi si batte per assicurare condizioni migliori e servizi più’ efficienti torna sul problema. Intanto anche in Valle Peligna e Alto Sangro si intensificano lamentele e critiche sulle tante, troppe, cose che nel settore Sanità non funzionano
L’Aquila, 5 luglio il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci (Pd), attraverso una nota, torna a parlare della sanità aquilana che “è in una crisi profondissima”. Spiega Pietrucci: l’Ospedale San Salvatore è l’unica struttura di cui non si prevedono adeguamenti o ristrutturazioni, mentre tutti gli altri nosocomi abruzzesi saranno ricostruiti. La carenza di personale è conclamata. Le liste di attesa sono di mesi, a volte anche di anni.
La Casa di Comunità, prevista dentro l’ospedale, intaserà ulteriormente il servizio invece di distribuirlo sul territorio. I Nuclei di Cure primarie sono penalizzati. In realtà montane come l’Alto Sangro l’assistenza di fatto non esiste più e l’ambulanza del 118 non ha il medico a bordo. Le famiglie sono costrette a comprare a proprie spese i farmaci per i congiunti ricoverati. Ormai un terzo degli abruzzesi ha rinunciato a curarsi per i costi e i tempi di attesa. La mobilità passiva cresce perché quelli che hanno soldi vanno a curarsi fuori regione. In alcuni reparti manca la tradizionale sinergia tra strutture ospedaliere e l’Università di medicina.
Le proteste hanno portato addirittura all’occupazione della Direzione generale della ASL1. In questo quadro tragico si scopre che è aumentato il debito delle Asl, debito che si scaricherà sui servizi, sui pazienti e sul personale. La discriminazione subita in questi anni dalla ASL1 è stata confermata dallo stesso Direttore Generale che ha detto che“…negli ultimi anni c’è stato un incremento del Fondo Sanitario nazionale, c’è stato un incremento del Fondo Sanitario regionale e c’è stato un riparto e un incremento del fondo tra le Aziende e la ASL1 ha avuto il 50% in meno rispetto a Chieti e il 100% in meno rispetto a Pescara e Teramo…”.
E a fronte di tutto questo, qualcuno – dimostrando la completa ignoranza della situazione – pensa di affrontare e risolvere questo groviglio con una “telefonatina” ai dirigenti, una visita ispettiva o peggio ancora con una polemica col sottoscritto che i reparti li visita e li conosce da sempre senza farsi fare il permesso da nessuno- Capisco che in questa gravissima situazione fare il portavoce della Giunta Marsilio-Verì e del Direttore Romano non è proprio gratificante. Ma qualche chiacchiera di meno – conclude Pietrucci – e un po’ più di impegno non per fare le carezze al management, ma per stare a fianco di pazienti, operatori, medici e infermieri, ecco questo sì sarebbe utile e apprezzabile da parte di un consigliere regionale”.