Sulmona, 13 luglio- “ Il Comune di Sulmona non possiede neppure un censimento del proprio patrimonio arboreo e continua a non avere un ufficio preposto al verde urbano, per cui ogni decisione viene presa dal settore lavori pubblici, i cui conseguenti effetti che sono sotto gli occhi di tutti. Basti dire che una parte degli alberi sostituiti a suo tempo in via Papa Giovanni XXIII, dopo gli abbattimenti precedenti, sono completamente secchi. Ma il caso più clamoroso è quello della villa comunale, dove nel marzo scorso sono state messe in atto capitozzature selvagge, fermate solo dopo le proteste dei cittadini. La tecnica della capitozzatura è quanto di più deleterio possa esserci per il verde urbano. Non solo naturalmente sotto il profilo estetico, ma soprattutto per la salute delle piante, perché questo tipo di intervento così invasivo indebolisce gli alberi e li espone a malattie, rendendoli più facilmente attaccabili da agenti patogeni; di conseguenza ne aumenta i rischi di morte e anche la pericolosità. Anche nella villa comunale sono previsti molti abbattimenti, fortunatamente finora non effettuati, ma ciò che è ancor più grave è che nel progetto della villa non c’è traccia della messa a dimora di nuove piante in sostituzione di quelle che verrebbero tagliate “ Lo scrivono oggi in una nota i rappresentanti dei Comitati cittadini per l’ambiente commentando la decisione del Comune di Sulmona di arrivare all’abbattimento di 4O alberi .per il rifacimento della sede stradale in via Papa Giovanni XXIII. Secondo gli ambientalisti si tratta di un intervento improvvisato anche se occorre rilevare che oggi Viale Giovanni XXIII è divenuta l’arteria più trafficata della città ma anche la più pericolosa per gli automobilisti per le tante insidie e preoccupazioni che si riscontrano sul manto stradale
“La città di Sulmona – continua la nota dei Comitati cittadini per l’ambiente- deve dotarsi rapidamente del Piano del Verde Urbano che è lo strumento fondamentale per poter garantire una gestione corretta e organica del patrimonio arboreo esistente nel territorio comunale, coniugando in maniera virtuosa gli aspetti antropici, ambientali ed ecologici secondo una visione sistemica. Un Piano che disciplini non solo il verde pubblico ma anche quello privato, perché ambedue contribuiscono al benessere di tutta la comunità e quindi costituiscono un sistema unico. E’ infatti assurdo che sia consentito ai privati di abbattere alberi a piacimento, non solo senza nessuna autorizzazione ma anche senza nessuna comunicazione al Comune. Ma accanto al Piano del verde urbano, del quale è anzi il presupposto, è necessario che il Comune si doti del Catasto degli alberi, quindi di un censimento dettagliato delle piante, per tipologia, localizzazione e stato di salute.”