Sulmona, 25 settembre- Come avevamo anticipato, i nostri peggiori timori circa le ricadute occupazionali e sociali del Piano di Razionalizzazione della ASL1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila stanno prendendo forma.
Infatti, nel corso dell’incontro tenutosi in Prefettura ieri, 24 settembre per esperire il tentativo di conciliazione conseguente alla proclamazione dello stato di agitazione del personale di guardiania e portierato dell’Ospedale di Sulmona, per il tramite della Filcams Cgil L’Aquila, la ASL1 ha confermato di voler procedere ad un taglio dei servizi del 50%.
Di conseguenza, ben ventidue lavoratori impiegati nell’appalto che finora ha fornito il servizio di guardiania e portierato presso il nosocomio di Sulmona subiranno un taglio salariale del 50%.
A detta della ASL1, ciò sarebbe determinato unicamente dalla volontà della stessa azienda sanitaria di razionalizzare e/o rimodulare le modalità di prestazione del servizio. Tuttavia, va detto che tale “rimodulazione” e/o “razionalizzazione”, o comunque la si voglia chiamare, si tradurrà, in concreto, in un taglio del 50% all’occupazione e ai servizi, in un territorio che già di per sé ha subito, negli anni, una desertificazione industriale, commerciale, occupazionale e sociale.
Dunque, come tristemente annunciato dalla scrivente O.S., mentre in Consiglio Regionale si discute dei piani di rientro delle quattro ASL, fuori già si verificano gli effetti dei predetti piani, con tagli ai servizi e al salario.
In altre parole, si riducono i costi sulla pelle dei lavoratori e delle lavoratrici più fragili, e cioè del personale impiegato negli appalti, a discapito anche dell’utenza, dei pazienti e dei loro familiari, e della cittadinanza tutta.
Tale grave atto rappresenta solo l’inizio di una lunga serie di tagli che, partendo dall’Ospedale di Sulmona e allargandosi a macchia d’olio, colpiranno l’intero Sistema Sanitario Provinciale.
Per tale ragione, nella giornata di ieri, durante i lavori consiliari, siamo stati auditi nella Conferenza dei Capigruppo, chiedendo, in quella sede, alla Regione Abruzzo e alle Istituzioni, un’assunzione di responsabilità volta a ricercare le soluzioni necessarie per la salvaguardia dei livelli occupazionali e salariali dei lavoratori e delle lavoratrici coinvolti nell’appalto e dei servizi per l’utenza.
Oltre a ciò, si fa presente che venerdì 27 settembre p.v., annunciano nella nota i rappresentanti della Cgil Francesco Marrelli , Andrea Frasca, Anthony Pasqualone saremo ancora in Consiglio Regionale, nel proseguimento dei lavori congiunti della Prima e della Quinta Commissione, per ribadire la nostra contrarietà ai tagli e per richiedere un impegno concreto ai Consiglieri Regionali, volto alla difesa dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e della cittadinanza tutta e al contrasto del depauperamento del Sistema Sanitario Provinciale.
Inoltre, se non giungeranno a breve termine le soluzioni necessarie, lunedì 30 settembre p.v., dalle ore 10.00, si terrà un’assemblea pubblica aperta a rappresentanti istituzionali, parti politiche, cittadinanza e organi di informazione e di divulgazione, dinanzi all’ospedale dell’Annunziata di Sulmona.
Invitiamo tutti e tutte a partecipare, per contrastare le gravi criticità in tema di servizi sanitari e occupazionali.