In un periodo di distrazioni pre-natalizie molto diffuse la politica,tutta, continua ad essere distratta sui grandi problemi che interessano Sulmona e l’intero territorio. Dalle tantissime esigenze del pianeta sanità,a quello dei trasporti, da quelli delle nuove povertà che negli ultimi due anni sono cresciti a dismisura, a quelli dell’occupazione, dalla mancanza ancora di una vera politica di coesione territoriale alla scarsa attenzione della Regione per Sulmona ( dopo sette anni Palazzo Portoghesi continua a restare ancora restare chiuso). Ma quello che è piu’ irritante è l’assenza di una strategia della solidarietà capace di unire la politica in questa città come accade in tante altre realtà abruzzesi almeno attorno ai problemi piu’ urgenti e complessi ma necessaria per aprire un confronto serrato,vero e puntuale con la Regione. A rompere questo silenzio nelle ultime ore è stata ancora una volta Elisabetta Bianchi del Movimento “ Direzione Sulmona”, con alcune riflessioni amare,ma veritiere, sulle cose che non vanno. Una posizione che speriamo possa stimolare e rilanciare altre riflessioni e svegliare la politica. Speriamo!!
Sulmona, 3 dicembre- All’indomani dell’approvazione della legge di assestamento di bilancio della Regione Abruzzo occorre rompere il silenzio per quanto sia stato inevitabile non notare come Sulmona, terza Città della provincia dell’Aquila, anche in questa occasione sia rimasta placidamente alla finestra, incapace di drenare fondi, a differenza di altri più fortunati Comuni, come se qui non ci fosse necessità di rifare le strade o, per esempio di recuperare l’efficienza funzionale del fontanone di Piazza Garibaldi.
Auspico che si possa presto uscire dall’ottica di chi l’orticello ce l’ha più grande per riportare la politica del bacino della Valle Peligna sul binario della crescita territoriale. Per questo il nostro studio ed impegno, oltre che come sempre su giustizia e sanità, continua ad essere in campo per catalizzare l’attenzione del Sindaco Di Piero, dei pubblici amministratori locali e di coloro le quali hanno poteri di rappresentanza regionale (soprattutto La Porta, Rossi e Scoccia elette anche e soprattutto con il consenso di Sulmona) sulle vertenze relative alle politiche di sviluppo e lavoro, di trasporto e di collegamenti extraurbani.
I tempi dunque sono maturi per modificare la strategia regionale delle aree interne reintroducendo Sulmona tra i Poli di Attrazione.
Finalmente vinta la battaglia ed ottenuto il primo livello con punto nascita, riottenuta al completo in Città l’offerta scolastica delle scuole superiori, avendo da sempre una stazione ferroviaria catalogata come Silver, nulla allontana Sulmona da questo obiettivo da cogliere che sarà di utilità per tutto l’areale.
Infatti nessuna politica puntuale sui piccoli comuni potrà essere proficua e dare risultati stabili nel tempo se Sulmona non sarà in grado di riappropriarsi del ruolo di Polo d’attrazione che Le spetta a livello provinciale e regionale che le fu tolto nel 2016.
Dopo aver bloccato la spoliazione dei servizi a mani nude, è ora di portare questo argomento alla ribalta dei decisori politici: questa continua ad essere la nostra sfida.
Elisabetta Bianchi ( Direzione Sulmona)
5 Commentii
Brava l’avvocato Bianchi che ancora una volta torna a difendere la nostra città con tanto orgoglio e passione
Bianchi ha ragione come aveva ragione quando lottava per difendere il punto nascita di Sulmona oppure quando occupava il Palazzo di Giustizia. Di altri politici locali non ricordiamo quasi nulla
Possibile che non c’è un consigliere comunale,prvinciale o regionale che riesce a muoversi per richiamare l’attenzione della Regione per i problemi di Sulmona
La città la dobbiamo difendere tutti davvero. Inutile macinare acqua inutilmente
E’ troppo comodo scaricare sugli altri responsabilità politiche che sono precise e Bianchi sicuramente lo sa. In Regione da sette anni governa la destra.Cosa ha fatto per Sulmona? Al Governo da qualche anno c’è il club meloniano con i suoi parenti. Cosa ha fatto per la nostra città? E non parliamo del Pd locale che non si vede e non si sente su nulla