Mentre continuano i capricci sciocchi fra i vari schieramenti su chi ha avuto il merito di pensare a realizzare questa opera nessuno si interroga sullo sperpero dei soldi che per una città come la nostra potevano essere utilizzato per altri obiettivi, sull’utilitò della stessa e sui danni prodotti a Sulmona. Solo Sbic ha aperto bocca mentre molkti sindaci della Valle Subequana si sono moss9i insieme
Sulmona, 16 dicembre ‘ Sulmona Bene in Comune’ lo aveva previsto in occasione dell’annuncio e lo aveva dimostrato nel corso di un convegno svolto sei anni fa presso la sede della Comunità Montana Peligna.
Oggi c’è la certificazione, attraverso l’opera materiale, della realizzazione di un Monumento allo sperpero di risorse pubbliche nella cosiddetta bretella di Santa Rufina.
Bisogna visitarla per comprendere appieno l’enorme impiego di risorse finanziarie per realizzare un’opera che allontana la ferrovia dalla città di Sulmona e dai centri della Valle Subequana.
Dai sottopassaggi ai vasti marciapiedi in grado di accogliere centinaia di viaggiatori ma che pochissimi utenti utilizzeranno. Dall’edificio della Stazione costituita da un casello assurdamente smontato e ricomposto, forse nel tentativo di dissimulare, attraverso un’architettura ottocentesca, la datazione di quest’opera.
Perchè se la ferrovia ha rappresentato, per il nostro territorio, per molti decenni a partire dalla fine dell’ottocento, la modernità, oggi mostra il suo volto di inefficienza e di residualità
nella mobilità dei cittadini.
Una residualità che quest’opera, costata molti milioni di euro, non riuscirà ad estinguere, ma forse contribuirà a rafforzare.