La città di Ovidio dev’essere governata con visione,competenza e stabilità
di Sergio Venditti *
Sulmona, 31 gennaio-Le prossime elezioni amministrative di Sulmona rappresentano un passaggio cruciale per la sua storia millenaria, con un nuovo slancio culturale ed una seria politica sociale ed economica, che tenda a superare il declino degli ultimi decenni,con un “Progetto-Prototipo” delle intere “Aree Interne” dell’Appennino abruzzese. In tal senso l’auspicio di rito non è solo quello di assistere ad un confronto franco e civile, ma anche avanzato tra i programmi dei vari contendenti alla carica di Primo Cittadino.
In verità questo è un auspicio purtroppo largamente disatteso nelle ultime legislature, tra obiettivi ambiziosi e risultati parziali ed episodici, che non hanno dato l’idea di attuazione di una strategia univoca ed incisiva di Sulmona “Città Territorio” dell’intera Valle Peligna.
Ad essere obiettivi le responsabilità’ di questi ritardi andrebbero equamente ripartite tra i vari schieramenti, che si sono alternati alla guida della stessa Regione Abruzzo, che solo nel 2024 ha assicurato la continuità del mandato amministrativo alla Giunta di Centro-Destra, guidata dal Presidente Marco Marsilio. Un evento raro nella nostra Regione, che ha fin qui espresso una grande mobilità del suo elettorato verso una classe politica,non più selezionata dai grandi partiti,sempre più cartelli elettorali,che anche vincono, ma poi talvolta non riescono a governare.
Da qui l’emergere di uno spiccato personalismo, spesso senza carisma già dalla sua leadership,con un pervicace attaccamento più a politiche campanilistiche,che specie nelle nostre zone montane hanno accelerato il loro declino verticale, dallo spopolamento e alla “desertificazione produttiva”, con la smobilitazione degli investimenti pubblici e privati, da aree considerate periferiche e meno competitive sui mercati nazionali e globali. In più si è evidenziata nella Città di Sulmona, più che negli altri centri dello stesso territorio aquilano, l’estrema debolezza delle sue strategie di crescita, con il pendolo del “Centro Abruzzo “,che ha oscillato tra la sua direttrice verso”Roma Capitale”, insieme alla Marsica o quella della”Val-Pescara”, in direzione dall’area metropolitana costiera.
In verità fin qui il Capoluogo regionale,impegnato nella ricostruzione post- sisma 2009, ha avuto ingenti risorse nazionali, ma non ha trainato le sue aree contigue, come lo stesso bacino del Fucino, che ha una chiara vocazione agroindustriale, ma ancora aspetta investimenti strategici per la sua agricoltura 4.0.
E’ l’intera Valle Peligna, è stata già nel passato considerata un’ “Area di Crisi“, permanente, oggetto più di politiche assistenzialistiche, che di effettive misure di rilancio produttivo,in grado di frenare in primis il vero e proprio esodo dei suoi brillanti giovani,verso altri territori ed all’estero. In tal senso gli indici statistici sono fin troppo chiari ed impietosi. In un servizio di A. D’Aurelio, su Onda TV, lo scorso anno, si è scritto: “Preoccupa declino demografico -Sulmona Maglia Nera”.Al 31 dicembre 2041 avrà perso un quarto della popolazione ,attestandosi sui 16.744 abitanti.
Tale valore riporterà Sulmona indietro di un secolo e mezzo,intorno al 1875. La previsione effettuata su dati ISTAT, è dell’economista Aldo Ronci, che in generale per l’Abruzzo, per i prossimi 17 anni, stima una perdita di 100mila abitanti“.
Tutto questo nel quadro del confronto, prima ancora con gli altri centri dell’area provinciale, che ha visto il Capoluogo, con la tragedia del terremoto del 2009, passato dai 72.696 della fine di quell’anno ai 69.717 ab., al 31 dicembre 2023. La Città di Avezzano è tornata a crescere, con più 1193 ab. residenti al 31/12/2023, attestandosi a 41.130 abitanti.
In ultimo tra i centri del comprensorio della Provincia,il Comune di Castel di Sangro, è cresciuto dai 5.642 residenti del 2001 ai 6.598, (sempre censiti al 31 dicembre 2023). D’altronde a fronte della tendenza della nostra Regione a perdere abitanti, al suo interno comunque le aree costiere crescono.
Cosi il Comune di Montesilvano (PE), con un +3,8% al 2030, (passato dal dopoguerra dai 7.mila abitanti agli oltre 50.mila). Inoltre gli altri comuni in “attivo demografico” sono tutti sulla costa, da Roseto degli Abruzzi a Francavilla e Vasto, dove la provincia montana di Chieti si sposta sul mare, li le infrastrutture ed i servizi sono più completi, integrati ed interconnessi con le reti nazionali ed internazionali, assicurando maggiore competitività ed efficienza al suo sistema produttivo. Cosi non stupisce che a San Salvo(CH) si è aperto un nuovo centro di distribuzione della multinazionale Amazon, che ha portato altri 1000 posti di lavoro,vicino al polo dell’“Automotive” della Val di Sangro, che pure soffre delle prospettive del settore, a livello globale.
Ed allora a Sulmona, a quali Santi bisogna votarsi per fare il miracolo della Rinascita, oltre il tanto venerato San Panfilo? In un bel libro si evocano i “Santi Beati Cristiani Illustri” (edito dalla Diocesi di Sulmona-Valva), ora con il “Giubileo della Speranza” in corso, potrebbe essere utile una visita collettiva all’Eremo di Sant’Onofrio al Morrone e cercare li ispirazione dal Papa del”Gran Rifiuto”, Celestino V, tornato da Roma dopo l’abdicazione come Fra Pietro Angelerio.
- giornalista