Lo hanno ribadito i capigruppo del ‘Patto per l’Abruzzo’ nel corso dei lavori del Consiglio conclusi nella tarda serata
L’Aquila,5 febbraio-“Un anno legislativo iniziato nel peggiore dei modi, è questo il commento del Patto per l’Abruzzo che, come spiega il Capogruppo Luciano D’Amico “ha visto in aula il primo disegno di legge del 2025, il milleproroghe ereditato dal 2024, trasformato nell’ennesima accozzaglia di più varie disposizioni.
Un testo che non interviene nelle proroghe, come prevederebbe la norma, se non marginalmente, ma modifica profondamente alcune leggi organiche della Regione Abruzzo su temi importanti, tra i quali gestione dei rifiuti, demanio, turismo e concessioni balneari. Temi che meriterebbero un accurato approfondimento e che non presentano alcun carattere di urgenza tale da giustificare l’inserimento forzato di rilevanti modifiche attraverso meri emendamenti da parte della maggioranza. Abbiamo mostrato contrarietà verso questo metodo di lavoro – continua D’Amico – nonché nel merito degli interventi proposti dalla maggioranza, poiché riteniamo che non tutelino i territori e i cittadini e le cittadine che li abitano. Le nostre iniziative, per arginare queste revisioni, ritenute non adeguatamente elaborate e discusse, non sono state accolte, neanche quando con ragionevolezza contenevano interventi per la tutela e la cura degli abruzzesi”.
“Auspichiamo – concludono i Capigruppo del Patto, Luciano D’Amico, Silvio Paolucci, Francesco Taglieri, Giovanni Cavallari, Alessio Monaco ed Enio Pavone – che questo modo di fare non si ripeta più e che si restituisca la piena dignità al Consiglio regionale, che dovrebbe tornare a essere un organo di programmazione e non svilito a un organo di mera gestione”. (com/red)