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L’Aquila, 11 feb.Il Rettore Edoardo Alesse, in rappresentanza dell’Università degli Studi dell’Aquila, condanna fermamente l’episodio avvenuto ieri, 10 febbraio, al Dipartimento di Scienze Umane: “La scritta omofoba imbratta non solo le pareti del nostro Ateneo, ma soprattutto la memoria delle persone omosessuali che subirono la persecuzione nazista nei campi di concentramento. Un gesto inqualificabile e reso ancora più odioso dal fatto che si sia verificato così a breve distanza dalla Giornata della Memoria. Fatti simili non si erano mai verificati nei nostri spazi e sono destinati a rimanere isolati in un Ateneo inclusivo e che ogni giorno è impegnato nel promuovere la cultura contro ogni tipo di discriminazione”.
Il gesto è stato condannato anche dalla Referente di Ateneo per l’uguaglianza e le pari opportunità Francesca Caroccia e dalla presidente del Comitato Unico di Garanzia (Cug) dell’Università, Silvia Nanni: “La scritta omofoba si richiama a uno dei momenti più bui della nostra storia. Un episodio grave che offende l’intera comunità accademica. Un episodio che non può essere sottovalutato, né derubricato a mera bravata superficiale. Un episodio che viola i principi fondativi del nostro Ateneo e nega quel principio di non discriminazione a cui con convinzione aderiamo. L’Università degli Studi dell’Aquila è luogo di cultura e di inclusione: condanniamo con fermezza quanto accaduto e rinnoviamo il nostro impegno a lavorare quotidianamente perché non si ripeta mai più”.L’Università ha sporto denuncia contro ignoti perché si faccia tutto il possibile per accertare le responsabilità. Effettuati i rilievi da parte dell’autorità giudiziaria, la scritta sarà rimossa.