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Sulmona, 23 febbraio- La destra regionale con le sue truppe cammellate, dalle quali si è alzata anche una voce mirata a mettere a tacere i giornalisti intervenuti nella “conferenza stampa” del sette febbraio scorso, al punto da fare intervenire l’aspirante sindaco avv. Tirabassi, nel richiamarli all’ordine, ha dato ad intendere che si appresta a conquistare anche Sulmona, in occasione delle elezioni comunali della primavera prossima.
In effetti “chi sa dove andare ha sempre il vento in poppa”, recita l’adagio. Si tratta di un cappotto, poiché è dominante su scala nazionale, regionale, provinciale, sulle due città capoluogo: L’Aquila e Pescara.
Vincere a Sulmona per la destra è poco più di una passeggiata.
La litigiosità della sinistra, già perdente e che lo ha confermato con il commissariamento di una giunta capitanata dal centro sinistra, è probabilmente la migliore alleata della destra.
Nel frattempo, prossimi alla campagna elettorale, fra i cittadini liberi sulmonesi, a rappresentare un eventuale terzo polo, a sorpresa si è fatto avanti, tramite i media locale con molto coraggio, onore, tanta determinazione e motivazione, Nicola di Ianni, docente liceale di un istituto secondario della città ovidiana.
Nicola di Ianni anch’egli come l’avvocato Tirabassi non si è mai presentato in politica, è figlio del compianto Enea di Ianni, dirigente scolastico, politicamente di cultura cattolica, che invece ha rivestito importanti ruoli nell’amministrazione cittadina e, in occasione della gestione dell’emergenza Sisma 2009, ha svolto la funzione di supporto nel COM7, in rappresentanza del sindaco, autorità locale di protezione civile.
Quindi ad oggi a sfidare l’avvocato Luca Tirabassi c’è già il professor Nicola Di Ianni.
Un avvocato, presidente dell’ordine del foro cittadino e un professore liceale, entrambi relativamente giovani e volti nuovi nello scenario politico peligno. Entrambi molto entusiasti nel portare nuova linfa nella politica e nelle scelte, per far risorgere la città che, in effetti, negli ultimi anni ha subito una vistosa regressione, sia economica che demografica nonché sociosanitaria e nelle politiche turistiche-ambientali, formative e dei trasporti, che attendono urgenti ed efficaci percorsi risolutivi…
A parte le voci di corridoio, la sinistra ad oggi, ufficialmente ancora non ha deciso un aspirante sindaco. Gli elettori che andranno alle urne, visto che è alto il numero degli astensionisti, si vorrebbero già orientare a chi votare, difatti, dietro le quinte, la campagna elettorale già si muove, coinvolgendo gli amici degli amici di chi si prepara a riempire le liste che appoggeranno soprattutto l’avvocato del centro destra.
A rigor di logica per rendere la competizione più bilanciata, ed interessante, visto che la destra è data già per vincente, sarebbe quella di avere solo due poli e, quindi, non sarebbe male che la litigiosa sinistra trattasse e si schierasse proprio con il professore, costituendo così un secondo polo e la competizione avrebbe “un tertium non datur”.
Sarebbe una novità, una rivoluzione, una correzione del punto debole, quello alla compattezza che alla sinistra manca ma che potrebbe attuare, per uscire fuori dal tunnell nel quale sembra reclusa.
Riuscirà il lupo a perdere il pelo e anche il vizio?
Giovanni Pizzocchia