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Tornare al centro della politica regionale

Scritto da redazione

SULMONA, 14 giugno -Venerdì è stata davvero una giornata particolare per la città e, fors’anche, per il territorio. Dopo un anno dall’avvento della Giunta D’Alfonso il Centro Abruzzo ha guadagnato, sia pure per poche ore,un ruolo importante nella la centralità della politica regionale. Ma c’è voluto tanta determinazione, alzando in qualche occasione anche la voce, per far capire ai governanti abruzzesi che il riequlibrio del territorio deve avvenire in maniera diffusa, armonica,contestuale e che all’interno dello stessa regione non ci possono essere figli,figliastri e figli di… che subiiscono ad ogni occasione gli effetti negativi di scelte politiche sbagliate

Francamente è ancora presto per valutare la portata delle decisioni della giunta tematica, asserragliata nell’Abbazia celestiniana, riferite a conclusione dei lavori con il tradizionale lessico dalfonsiano di difficile percezione , ma sicuramente ad effetto, e pertanto rassicuranti. Alcune di queste decisioni sono condivisibili come l’idea di spostare la chiusura del punto nascita di sei mesi per affidare ad un apposito comitato tutte le valutazioni tecniche,giuridiche e amministrative per il passaggio successivo. E’ sinceramente un buon segnale che certamente non risolve il problema ma che è qualcosa in piu’ e di diverso rispetto al tentativo cocciuto della fredda operazione di tagliare senza valutare le reali esigenze del territorio. Perfino il Ministro Lorenzin a Rivisondoli era stata piu’ possibilista. Così come va apprezzata l’idea del polo ortopedico regionale che restituisce al nostro presidio sanitario un ruolo di dignità e di speranza per sopravvivere.

Eppure tutta questa semplicità con cui è maturata la decisione ( ma non potevano farlo da mesi?) non convince i sulmonesi anche perché negli ultimi tempi ne hanno visto di tutti i colori. Così come va analizzato attentamente la storia degli 82 milioni di euro che saranno investiti sulla Valle Peligna perché, da quello che ci è stato spiegato, non si tratta di nuove risorse ma riguarda la summa di opere già messe in cantiere ( da chi?, da quando?) E mentre nell’Abbazia Celestiniana si consumava il rito della Giunta tematica, con presenze exstraistituzionali ( ma non doveva essere una riunione riservata ?) a Pescara un gruppo di Consiglieri regionali di opposizione aveva invitato il prof. Ronci, di Sulmona, a spiegare cos’è è successo a metà aprile quando la Giunta regionale ha approvato una delibera per definire le scelte facenti parte della nuova strategia delle aree interne e che vede Sulmona,Valle peligna e Valle del Sagittario ma anche alto Sangro fuori dalla nuova filosofia di programmazione 2014-2020.

E siccome la giustezza dei diritti del Centro Abruzzo sono stati ampiamente riconosciuti da questi consiglieri regionali presenti è probabile ora che questa battaglia si sposti presto in Consiglio regionale dove ci saranno sicuramente i numeri per sostenere le nostre ragioni e vincere . Non è escluso che questa questa vicenda si sposti anche a livello parlamentare dove sta per essere presentata un’interrogazione al Ministro per lo Sviluppo Economico per capire cos’è succes so tra Ministero e Regione per l’adozione di quell’atto specifico. Mi sbaglierò ma ho la strana sensazione che qualcosa in città e sul territorio sta germogliando perché si affermi uno modo di far politica che va governata, e guidata, prima di ogni cosa ,dai propri cittadini . Un governo regionale che si riunisce in un luogo sacro, ma anche di penitenza, è forse un tentativo incoraggiante per riconsiderare il rapporto tra i Palazzi della politica e delle istituzioni con il Centro Abruzzo. Vedremo.Per ora l’unico segnale che possiamo registrare, e apprezzare, è che Sulmona ( non solo la città ma il territorio) è tornata al centro dell’agenda della Regione due anni dopo l’avvento a Palazzo San Francesco di Giuseppe Ranalli e ad un anno esatto dall’avvio dell’esperienza dell’Esecutivo D’Alfonso.

Un po’ troppo,non c’è che dire in questa stagione assai difficile per la politica che cammina con le ruote sgonfie il ritrovato orgoglio civico della nostra gente e dei nostri amministratori che sembravano smarriti sono un segnale incoraggiante. Per ora ci basta. Forse occorre ripartire proprio da questo.Buona domenica a tutti

Asterix

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