Scritto da Redazione 8 Giugno 2014
Sulmona,8 giugno– Ieri in una città distratta dalle banalità quotidiane della politica è partito un segnale forte che invita alla riflessione. E’ la scossa provocata da ‘Italia autentica’ l’iniziativa di un gruppo di imprenditori locali che vuole sfidare la crisi che da anni ha investito il territorio e alla quale la politica e le istituzioni finora non hanno saputo dare risposte. Eppure le strategie, l’organizzazione, la determinazione e l’entusiasmo messo in cantiere da otto giovani imprenditori sono la dimostrazione piu’ chiara che questo territorio ce la puo’ fare a rialzare la testa. Anzi proprio da queste iniziative puo’ nascere una speranza nuova per lo sviluppo del centro abruzzo improntato non piu’ alle lamentazioni ma alle capacità della propria gente. Ora da questa scossa la politica deve saper trarre, speriamo, giovamento e nuova spinta.La politica che abbiamo sotto gli occhi non ci piace e non ci serve
C’è una Regione che annaspa. La storia della legge elettorale (sia detto con chiarezza preparata da tutte le forze politiche anche da quelle che oggi tentano di smaccarsi) è lo specchio di un sistema che va cambiato subito. La produzione legislativa continua a fare acqua. Anche ieri il Governo ha ‘osservato’ due nuove leggi regionali approvate in regime di prorogatio dal Consiglio.I ritardi nell’insediamento della nuova Assemblea, la costituzione del nuovo Esecutivo, il nervosismo che serpeggia fra i partiti della coalizione che invocano tutti la pari dignità nella futura Giunta regionale sono segnali vecchi e ripetitivi. Nella nuovo Consiglio regionale torna un rappresentante del Centro Abruzzo ( auguri). Ma non basta.Ci vuole una politica mirata per il Centro Abruzzo così come si ha in animo di adottarla per l’Aquila. Finora non abbiamo sentito e visto circolare idee per il nostro territorio né prima, né durante la campagna elettorale.La Regione è un pianeta complesso e la nuova legislatura sarà fra le piu’ difficili di quelle che l’hanno preceduta. Il nuovo Governatore ora deve dire con chiarezza che ruolo sarà riservato a Sulmona e al centro Abruzzo nei prossimi anni oltre ad alcune emergenze che devono entrare necessariamente nell’agenda di governo ( rischio sismico, servizi socio-sanitari, mobilità primaria). C’è poi il tema della coesione territoriale e delle nascenti aree intermedie che dovranno divenire soggetti primari della programmazione regionale. La storia dei Fas è sintomatica e, speriamo, non abbia piu’ a ripetersi anche perché l’Ue non lo permetterebbe piu’.Ma non basta.
L’Amministrazione comunale Ranalli compie di questi giorni il suo primo compleanno.E’ stato un anno difficile. Alcuni risultati sono stati colti altri sono falliti. Rispetto alla precedent gestione si sono percepiti, pochi, segnali di novità. Si poteva fare certamente di piu’ ma al sindaco è mancato l’apporto della sua maggioranza ma anche dell’opposizione fantasma che abita a Palazzo San Francesco. Oggi è necessario cambiare passo anche da quelle parti. L’Amministrazione comunale deve divenire interlocutore privilegiato con il Presidente della Regione e con la Conferenza dei Capigruppo di Palazzo dell’Emiciclo ma anche con il Governo nazionale. E in questo senso il Sottosegretario Legnini, Amico di questa città, puo’ tornare di aiuto. Anche i partiti, soprattutto il Pd formazione leader della città, debbono svegliarsi e proporre idee e garantire collaborazione. Non c’è piu’ tempo per scimmiottare la politica.La gente vuole risposte e la sfida lanciata ieri dagli imprendtori lo sta a dimostrare anche perché ormai questo territrorio cammina a due velocità: quello di chi ha deciso di rimboccarsi le maniche e rischiare in proprio e quello della politica che finora ha camminato con le ruote sgonfie. E scusate se è poco. Buona domenica a tutti
Asterix