Un 1 maggio di riflessione.Una potenziale fase di ripresa economica e occupazionale è a rischio a causa dalle ricadute del conflitto ucraino
Sulmona,30 maggio-In questi due anni il mercato del lavoro nella provincia di Pescara è stabile con 117 mila occupati: il numero delle lavoratrici e dei lavoratori rispetto all’anno scorso è sostanzialmente fermo ma non recupera i valori del 2019 quando avevamo 120 mila persone occupate.
“La pandemia ha cancellato 3 mila posti di lavoro, gli ammortizzatori sociali hanno salvaguardato il tessuto occupazionale pescarese ma non hanno tamponato le conseguenze della crisi causata dal covid perché sono aumentati i disoccupati. I dati pubblicati di recente dall’Istat offrono spunti di riflessione piuttosto importanti, – commenta Franco Pescara Responsabile della CISL di Pescara”.
Il tasso di disoccupazione ha toccato la soglia dell’11,2% superando anche il dato regionale dell’9,3% mentre il tasso di occupazione è praticamente stabile. Oggi a Pescara 15 mila persone sono in cerca di occupazione. 2 mila persone sono occupate nel settore dell’agricoltura invece c’è un forte rallentamento nell’industria in senso stretto con 7 mila occupati in meno (passando dai 23 mila occupati nel 2020 a 16 mila nel 2021), invece il settore dei servizi ha recuperato i valori del 2019 con 88 mila lavoratrici e lavoratori con un’incidenza positiva sul totale delle persone occupate in provincia.
“Questi dati ci danno una fotografia della situazione del 2021 dove l’occupazione ha avuto un trend stabile ma sono aumentati le persone che cercano un lavoro. La nostra preoccupazione adesso è che una potenziale fase di ripresa possa essere ostacolata dalle ricadute del conflitto ucraino”, – afferma Franco Pescara.Le aziende pescaresi nel 2021 non perdono competitività perché nel complesso le esportazioni crescono, nel 2021, del 1,8% ma con un netto divario rispetto alla crescita del 18,2% da parte dell’Italia e del 5% dell’Abruzzo. Tuttavia è bene precisare che la capacità esportativa del territorio pescarese è piuttosto modesta rispetto agli altri territori provinciali con un’incidenza del 6,3% sull’andamento regionale in Abruzzo.
Il settore manifatturiero ha tante difficoltà a cui si aggiungono anche quelle dell’approvvigionamento energetico o di componenti essenziali per le produzioni come i semi-conduttori. Il rischio e che non riusciremo ad intravedere una crescita occupazionale. Sono necessarie misure straordinarie per evitare uno scenario catastrofico. Devono essere accelerati gli investimenti previsti nel Pnrr e nei fondi europei 2021-2027. Il governo nazionale deve ampliare l’intervento sulla cassa integrazione e ci aspettiamo, in tempi brevi, anche l’attuazione degli interventi sulle politiche attive e formazione. Ma tutto ciò può realizzarsi solo attraverso una politica di concertazione e confronto con i sindacati così da poter generare lavoro buono, produttivo, e sicuro, rivolto in particolare a giovani e donne senza trascurare le fasce più fragili e deboli. Dobbiamo, responsabilmente rimettere al centro delle nostre azioni e politiche il lavoro stabile, sicuro e di qualità”, – denuncia Pescara Responsabile della Cisl.“Il primo maggio come Cisl di Pescara aderiremo all’iniziativa “Lavoratore ideale” alla provincia di Pescara per premiare le lavoratrici e i lavoratori che in questi anni si sono distinti sul luogo di lavoro per il loro senso di responsabilità, un riconoscimento a coloro che con impegno, dedizione e passione, soprattutto in questa crisi causata dalla pandemia, hanno continuato a svolgere la loro attività a servizio degli altri verso chi aveva più bisogno, e alle persone che, a causa delle crisi, hanno avuto la capacità di innovarsi, rinnovarsi, adattarsi ai cambiamento, reinventarsi. Un’altra delegazione, invece, parteciperà alla festa nazionale per il lavoro “Al lavoro per la pace” organizzata nella città di Assisi da Cgil-Cisl-Uil confederali”