Sulmona, 6 giugno– Nonostante la sentenza del Tar Abruzzo n° 000163/2021, anche i nuovi orari ferroviari sono stati decisi senza la partecipazione dei principali interessati: i rappresentati dei cittadini/consumatori. Speriamo sia l’ultima volta.
Se fossimo stati presenti avremmo potuto impegnarci per superare quel caso unico nazionale costituito dalla mancanza di un collegamento con treni regionali tra due città limitrofe come Pescara e Foggia. Questa mancanza obbliga i cittadini a dover utilizzare Intercity oppure Frecce tra i due capoluoghi provinciali.
Con la conseguenza di dover pagare il prezzo del biglietto fino al triplo. Eppure c’è un notevole movimento di pendolari tra queste due realtà in particolare per la frequenza da parte degli studenti pugliesi dell’Università Gabriele D’Annunzio di Pescara-Chieti e documentato anche da collegamenti regionali secolari; da qualche tempo però le due regioni interessate (Abruzzo e Puglia) hanno deciso di peggiorare la qualità del servizio e aumentare il prezzo del biglietto. Si doveva fare meglio.Lo rileva l’Osservatorio mobilità e traffico della Federconsumatori Abruzzo.Avremmo cercato di capire, si legge nel documento, come vengono decisi i tempi assegnati ai treni per collegare le località; ingenuamente uno crede che il tempo assegnato ad un treno per percorrere un tratto di binario dipenda dalla velocità possibile del treno, e dalla distanza tra le due località.
In realtà Trenitalia, oltre ai tempi previsti dalle formule della fisica, si assegna dei tempi supplementari, spiega ancora Federconsumatori senza che nessuno contesti questo comportamento. In questo modo Trenitalia si assicura sia di evitare il pagamento delle penalità in caso di ritardo, e anche maggiori introiti (il Contratto di servizio che lega la Regione a Trenitalia prevede che più il treno è lento, più la nostra Regione deve pagare un compenso alto). Avremmo cercato anche di sollecitare un collegamento NO-Stop tra Pescara e Roma; in questo modo, in attesa delle velocizzazioni e dei raddoppi, sarebbe stato possibile già oggi collegare la più grande conurbazione d’Abruzzo (circa 400.000 abitanti) a Roma in 2h e 48 minuti (non bisogna mai dimenticare che nel 1970 c’erano treni che collegavano Pescara a Roma in 3h e 3′, pur effettuando tre fermate).Avremmo evidenziato che la condivisibile offerta lungo la via dei trabocchi e verso i borghi dell’interno poteva essere corredata anche da un’offerta estiva Pescara-Torre del Cerrano: un luogo raggiunto da moltissimi pescaresi, ma che in auto necessita a volte di tempi superiori all’ora, mentre in treno basterebbero 13 minuti.Interessante l’offerta di servizi regionali integrati, e soprattutto la possibilità di acquistare già in treno i biglietti per il bus necessario per completare il viaggio.
Per quanto riguarda poi l’offerta relativa alle Frecce è meglio non parlare: basta dire che le Frecce Rosse che circolano lungo la Direttrice Adriatica sono totalmente diverse (e peggiori) di quelle in circolazione lungo la linea ad Alta Velocità Napoli-Roma-Milano (quelle vere viaggiano a 200 Km/h, quelle false – le nostre – a 100Km/h). E nonostante questo i biglietti delle nostre Frecce costano oltre il 20% in più.