Sulmona, 7 luglio-Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Chieti ha concluso una operazione di servizio che ha consentito di smascherare una “frode carosello” nel settore del commercio di carburante per autotrazione con la sistematica evasione dell’Iva che permetteva di collocare sul mercato i prodotti petroliferi “sotto costo”. La complessa attività è conseguente ad una approfondita attività info-investigativa che ha permesso di disvelare il sistema di frode utilizzato e di delineare compiutamente il quadro complessivo delle ipotizzate responsabilità nei confronti di una società di capitali nonché di ciascun compartecipe alla presunta frode. Nel corso degli accertamenti e dei riscontri sono state individuate una serie di società che sistematicamente emettevano fatture per operazioni inesistenti al fine di consentire l’evasione dell’imposta sul valore aggiunto da parte di un deposito di prodotti petroliferi ubicato in provincia di Chieti che poteva così commercializzare i prodotti petroliferi a prezzi “fuori mercato”. A conclusione delle operazioni ispettive è stata contestata alla società l’evasione di oltre 130 milioni di euro di imposta sul valore aggiunto; inoltre sono state deferite all’Autorità Giudiziaria 6 persone presunte responsabili di varie condotte delittuose tra le quali la dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e la sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e presentazione di dichiarazione infedele. Nei periodi di crisi economica gli effetti distorsivi della concorrenza e del mercato provocati dalla grande evasione e dalle frodi fiscali sono accentuati. Da qui l’importanza dell’azione “chirurgica” svolta dalla Guardia di Finanza contro gli evasori e i frodatori. Del resto contrastare l’evasione fiscale vuol dire contribuire alle prospettive di ripresa e di rilancio dell’economia del Paese