Sulmona, 14 luglio- Un detenuto di origini campane non avrebbe accettato benevolmente le legittime indicazioni dategli dal graduato in ordine ad una sua richiesta evidentemente ritenuta irricevibile e quindi prontamente rigettata.Nell’ufficio dello stesso è volato di tutto. Monitor, stampante, case, tastiera e quant’altro si sia potuto trovare sotto mano. Oggetti che sarebbero stati lanciati dal detenuto addosso ai due baschi blu con il chiaro intento di colpire e fare del male.
Solo grazie all’intervento di altri colleghi prontamente accorsi e al tentativo di dissuasione da parte di un altro detenuto non si è andati vicini a scrivere un’altra pagina di cronaca nera tra le tante che, quotidianamente, pervadono le carceri italiane ( tre aggressioni gravi al giorno nei 260 carceri nazionali una delle quali, la settimana scorsa, ha portato un agente a sottoporsi all’applicazione di 50 punti di sutura).
L’ispettore è ricorso alle cure dell’infermeria per via di contusioni ritenute guaribili in alcuni giorni ( la stampante lo avrebbe preso in pieno e per mera fortuna non in testa).
“Alta tensione quindi anche al carcere di Sulmona.Scene da far west- spiega Mauro Nardella (Uil Pa)- che mai avremmo potuto immaginare di poter vivere in maniera così frequente e violenta nei contesti istituzionali di quella che, lo vogliamo ricordare anche se ci risulta difficile farlo, tuttora rappresenta la settimana potenza mondiale.Ci si chiede a questo punto se non si vuole che ci scappi il morto prima che si intervenga e così come si converrebbe fare .Un sistema, quello delle carceri italiane in generale, totale deriva”