Sulmona,12 settembre– Nel I semestre 2022 le iscrizioni sono state 4.025 e le cessazioni 3.763 per cui le imprese hanno registrato un incremento di 262 unità .L’incremento percentuale stato dello 0,18% pari ad 1/3 di quello nazionale che ha segnato lo 0,52% e posiziona l’Abruzzo al terzultimo posto della graduatoria nazionale.E’ questa la fotografia che emerge dall’ultima ricerca del prof. Aldo Ronci sulla situazione delle Imprese in Abruzzo nel primo semestre 2022.Le variazioni percentuali all’Aquila Pescara e a Teramo, spiega Ronci, anche se positive sono tutte inferiori all’incremento nazionale dello 0,52%.Chieti in controtendenza rispetto al dato italiano subisce una flessione dello 0,04 %. il settore delle costruzioni con un incremento di 254 unità , probabilmente dovuto alla forte spinta indotta dal “Superbonus 110%” e dalle misure collegate, registra l’incremento piu’elevato con i dati pi positivi a L’Aquila (+84). Segue il settore delle attività scientifiche e tecniche con 165 unità in piu’ con i risultati migliori a L’Aquila (+52) e a Chieti (+49).
Le attività economiche con le flessioni piu’ alte si sono registrate:nel commercio con 238 imprese in meno con un decremento percentuale doppio rispetto a quello nazionale e con i dati pi negativi a Pescara (‐79);in agricoltura con 221 imprese in meno con un decremento percentuale quadruplo rispetto a quello nazionale e con i risultati peggiori a Chieti (‐120).Se alla inadeguata dinamica delle imprese si aggiungono i deludenti andamenti delle esportazioni e dell’occupazione e la tendenza al restringimento dell’erogazione del credito,risulta evidente lo stato di crisi in cui versa il sistema economico abruzzese (in particolare quello delle micro imprese) che ha bisogna di incentivi e strumenti per diventare piu’ competitivo.