L’inchiesta coordinata dalla Procura dei Minori di L’Aquila
L’Aquila, 1 marzo– i Carabinieri della Compagnia e del personale la Squadra Mobile della Questura di L’Aquila hanno eseguito questa mattina 5 misure cautelari su 6 ordinanze disposte dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i Minorenni di L’Aquila su richiesta della Procura della Repubblica presso il medesimo Tribunale per i Minori. Uno dei destinatari della custodia in carcere è ancora ricercato dagli operatori.
I minori fermati e colpiti dalla misura, 4 della custodia in carcere e 1 del collocamento in comunità, sono tutti ospiti di un centro per minori stranieri non accompagnati del capoluogo. Agli stessi vengono contestati furti e danneggiamento su auto, ricettazione di auto rubate, rapina e tentata rapina, estorsione e lesioni ai danni di coetanei anch’essi ospiti della struttura.
I reati, consumati tra gennaio e febbraio di quest’anno, si vanno ad aggiungere ad una schiera di altri gravi delitti che hanno destato clamore pubblico e per i quali fatti la Procura dei Minori e gli stessi militari dell’Arma e agenti di Polizia furono già chiamati a intervenire alla fine dello scorso anno e, più recentemente, agli inizi di quello corrente. In tali casi vennero anche eseguite misure cautelari nei confronti di 15 minori stranieri, alcuni dei quali neomaggiorenni, ritenuti responsabili di spaccio di stupefacenti, rapine e estorsioni ai danni di coetanei alloggiati nella stessa casa famiglia, ovvero avvicinati casualmente presso il terminal di Collemaggio.
Le indagini culminate con l’operazione odierna rappresentano l’efficace coordinamento della Procura dei Minori che ha permesso agli investigatori di ricostruire, anche attraverso attività tradizionali di polizia giudiziaria, il fenomeno criminale considerato. Ne è conseguita la necessità di un nuovo intervento repressivo da parte delle Autorità, che si pone anche a supporto di un’azione riabilitativa dei minori coinvolti nella vicenda.
Quattro dei soggetti destinatari della misura della custodia in carcere, compreso l’unico sottoposto al collocamento in comunità, sono stati raggiunti dai Carabinieri della Stazione di L’Aquila e hanno ricevuto notifica dell’ordinanza che li vede come presunti responsabili di 7 rapine commesse all’interno della casa famiglia in danno di minorenni, laddove, con l’uso della violenza, si sarebbero impossessati di cellulari e somme di denaro, minacciando poi le vittime di gravi ritorsioni in caso di denuncia alle forze dell’ordine. Gli stessi minori, come riscontrato dai militari della Stazione di Pizzoli, anch’essi impegnati belle indagini, avrebbero anche agito all’esterno della struttura ospitante trafugando oggetti e valori dall’abitacolo di decine di auto in sosta lungo le vie cittadine del comune di Pizzoli e L’Aquila.
Gli sviluppi investigativi hanno, inoltre, consentito agli agenti della Squadra Mobile di eseguire la rimanente ordinanza di custodia in carcere nei confronti di uno degli indagati accusato di ricettazione di auto rubate, danneggiamento e furto ai danni di alcuni distributori automatici installati presso due attività commerciali del capoluogo, le cui apparecchiature sono state saccheggiate dell’incasso e di parte dei beni esposti per la vendita.
L’azione repressiva e congiunta tra le forze dell’ordine si è resa necessaria per evitare conseguenze ben più di quelle accertate con l’obiettivo di tendere al recupero e reinserimento dei giovani nel tessuto sano della società.