l’ultima opera in tre atti composta da Giacomo Puccini che non riuscì a completarla. Un omaggio al compositore toscano considerato tra i maggiori e più significativi operisti di tutti i tempi.
Sulmona,2 dicembre- Per l’annuale incontro con l’Opera a cura dell’Ateneo Internazionale della Lirica domenica 3 dicembre alle ore 17,00 (in anticipo rispetto all’orario tradizionale dei concerti) al Teatro Caniglia di Sulmona va in scena “Turandot”, quella che è stata l’ultima composizione di Giacomo Puccini, di cui ricorre il centenario della morte il prossimo aprile.
L’opera è presentata nell’allestimento con l’ Orchestra Sinfonica delle Terre Verdiane diretta dal M° Stefano Giaroli, il Coro dell’Opera di Parma diretto dal M° Ruben Ferrari, per la regia di Alessandro Brachetti. Una particolarità di questo allestimento è rappresentata dalla presenza del Coro di voci bianche composto da alunni degli Istituti Comprensivi Serafini e Capograssi di Sulmona, appositamente selezionati e preparati dal Maestro di Coro Anna Galterio. Sono 19 i ragazzi di scuola media a indirizzo musicale che avranno questa occasione speciale di calcare il palcoscenico a fianco di un cast di professionisti, inseriti in una produzione importante e carica di aspettative da parte di un pubblico di appassionati d’opera.
L’allestimento si completa con le scene e costumi di Artemio Cabassi realizzati da Arte Scenica di Reggio Emilia. Gli interpreti sono Renata Campanella(soprano) che dà voce a Turandot , Diego Visconti (tenore) è Calaf,Scilla Cristiano (soprano) è Liù, Massimiliano Catellani (basso) è Timur, il baritono Marzio Giossi è Ping, mentre i due tenori Saverio Bambi e Antonio Colamorea sono Pang e Pong. Completano il cast il tenore Imanol Lauranei panni di Altoum e il baritono Juluis Loranzi, un mandarino.
Per consentire al pubblico una miglior comprensione della storia, nel corso della rappresentazione, su un maxischermo installato in sala scorrerà il testo del libretto dell’opera.
La storia Composta tra il luglio del 1920 e l’ottobre 1924 Turandot è l’unica opera pucciniana di ambientazione fantastica, la cui azione – come si legge in partitura – si svolge “al tempo delle favole”. Rimasta incompiuta alla morte del musicista toscano, le ultime due scene furono completate da Franco Alfano, uno dei suoi allievi, sotto la supervisione di Arturo Toscanini. Fu rappresentata per la prima volta nell’aprile 1926 alla Scala, sotto la direzione dello stesso Toscanini che interruppe l’esecuzione sull’ultima nota della partitura pucciniana. A metà del terzo atto posò la bacchetta rivolgendosi al pubblico con queste parole: qui termina la rappresentazione, perché a questo punto il Maestro è morto. Non la diresse mai più.
L’opera in tre atti narra la leggenda di Turandot, bellissima principessa dal cuore di ghiaccio, figlia dell’Imperatore, che in un editto a Pechino annuncia che sposerà il pretendente di sangue reale che riuscirà a svelare tre difficili enigmi. Chi non ci riuscirà verrà decapitato.
Il Coro dell’Opera di Parma, rinomato gruppo vocale che raccoglie la secolare tradizione corale della città, nasce dall’esigenza di creare una realtà composta da artisti di ottima preparazione musicale e, insieme, straordinaria capacità di movimento sulla scena. Partecipa a numerose produzioni liriche nei principali teatri italiani.
Nel 2015 il coro è chiamato da Giovanni Allevi ad incidere un brano che diventa poi l’Inno ufficiale del campionato di calcio della Serie A.
Fondata nel 2003 dal M° Stefano Giaroli per valorizzare giovani musicisti dell’Emilia Romagna, l’ Orchestra Sinfonica delle Terre Verdiane si caratterizza oggi come una delle più vivaci e dinamiche realtà orchestrali italiane accogliendo elementi di spicco che collaborano con prestigiose orchestre nazionali ed internazionali. Negli anni ha acquisito un vasto repertorio operistico che va dalla quasi totalità delle opere verdiane a tutto Puccini, dalle opere italiane di Mozart a Carmen, alle opere buffe di Rossini a tutto il più significativo verismo italiano. Annovera esibizioni in Italia e all’estero.