I consiglieri Blasioli e Paolucci presentano un’interpellanza
Sulmona, 3 luglio- Le centrali uniche di committenza nascono con l’intento di generare risparmi per le pubbliche amministrazioni. In Abruzzo invece Areacom sembra fare l’esatto contrario, perché dopo aver pasticciato su Naiadi e termalismo sta di fatto imponendo ai Comuni delle aree interne la sottoscrizione di un contratto più oneroso per il trasporto scolastico, mettendo a rischio le loro casse e il servizio in sé.
Lo scorso 18 giugno, infatti, Areacom ha comunicato ai Comuni l’avvenuta aggiudicazione della gara per il servizio di trasporto scolastico, sollecitandoli ad aderire all’accordo quadro e quindi ai costi e alle condizioni contrattate dall’Agenzia.
Quello che ci è giunto nei giorni scorsi dai Comuni, in particolar modo quelli dell’Abruzzo interno, è un vero e proprio grido di allarme, in quanto per il servizio in questione si prospetta, in barba al diritto allo studio e alla lotta contro lo spopolamento, un aumento di spesa insostenibile per le casse degli enti. I Comuni tra l’altro sarebbero chiamati a rescindere i contratti in essere per poi formalizzarne uno meno vantaggioso, un risvolto che ha dell’incredibile e contravviene a ogni logica.
Oltretutto non ci risulta che nel corso della procedura Areacom abbia mai effettuato un incontro preliminare con i Comuni per verificare le loro esigenze, né che sia stata effettuata un’analisi dei costi attualmente corrisposti per il servizio. A dirla tutta, gli enti non sono stati coinvolti nemmeno nella delimitazione dei lotti, corrispondenti alle varie aree geografiche.
E il risultato è sotto gli occhi di tutti, perché per esempio per il lotto 7 che comprende Pescara e Montesilvano è stato previsto un chilometraggio di soli 261.000 km, un numero insufficiente a coprire persino le necessità di due piccoli Comuni come Loreto Aprutino e Cappelle sul Tavo. Il tutto mentre per i lotti riguardanti la Provincia dell’Aquila, quelli più complessi da un punto di vista gestionale, non sono pervenute offerte e le gare sono andate deserte. Una notizia che non può non destare preoccupazione dato che l’avvio del servizio è previsto come ogni anno per settembre.
Si profila dunque un nuovo pasticcio per la mancanza di una regia adeguata da parte della Regione, sempre più distante dai Comuni. Se è vero che spetta ad Areacom svolgere le gare per il servizio di trasporto scolastico, per quale motivo allora non è stata effettuata un’attività preliminare di coinvolgimento degli enti locali o dell’Anci che li rappresenta?
Così facendo, i Comuni non solo dovranno fra fronte ad aumenti che inevitabilmente ricadranno sui bilanci di enti e famiglie, ma dovranno anche sbrogliare, con una certa fretta dato che siamo già a luglio, tutte le incombenze burocratiche annesse al bando, come la stesura del “Piano dei fabbisogni” che contiene il “Piano di trasporto Annuale”, cioè i servizi e i km richiesti, oltre a effettuare il sopralluogo con la ditta aggiudicatrice. Quest’ultima a sua volta dovrà redigere il “Piano Operativo”, sulla base del Piano dei Fabbisogni e inviarlo ai Comuni che potranno accettarlo o rigettarlo. In caso positivo, il Comune dovrà quindi sottoscrivere l’ordinativo di fornitura. Una mole di lavoro ingente a carico di enti spesso molto piccoli e con poco personale, a cui sarà demandato il compito di garantire comunque, in pochissimo tempo, l’avvio del servizio in coincidenza con l’anno scolastico, per altro a costi più elevati rispetto al passato.
Abbiamo depositato una interpellanza per chiedere chiarimenti anche in merito all’obbligatorietà per i Comuni di aderire pur in presenza di condizioni peggiorative.
Su questa ennesima stangata ai Comuni confidiamo in un rapido intervento della Giunta Regionale, Giunta che invitiamo anche ad intervenire una volta per tutte anche sulla gestione di Areacom, al fine di prevenire ulteriori pastrocchi in altri settori.