Home Politica Di Marco (PD) su celebrazioni Marcinelle a Manoppello: “Costruire memoria collettiva”

Di Marco (PD) su celebrazioni Marcinelle a Manoppello: “Costruire memoria collettiva”

Scritto da redazione

Manoppello,8 agosto – “Ogni volta a Manoppello è un’emozione grande ricordare il sacrificio dei 60 abruzzesi che 68 anni fa morirono nella miniera belga di Marcinelle. Questa mattina ogni comune toccato da quelle morti ha ricordato i padri e i fratelli persi in quei cunicoli, come Manoppello, dove le vittime accertate furono 22 tanto da essere considerata “Città martire”, anche Turrivalignani, Lettomanoppello, Passolanciano e Serramonacesca. Una tragedia che non si può dimenticare che appartiene all’Abruzzo e che per questa ragione deve essere anche rappresentata ad alto livello istituzionale nelle celebrazioni che si svolgono fuori dall’Italia. A questo proposito chiederò con una risoluzione che il gonfalone della Regione Abruzzo venga accompagnato non da semplici funzionari o rappresentanti non eletti della Regione, ma da membri dell’Esecutivo oppure del Consiglio regionale”, così il consigliere regionale PD Antonio Di Marco reduce dalle celebrazioni a Manoppello.

 “Dalle testimonianze dirette degli eredi, in particolare quella di Nino Di Pietrantonio che questa mattina ha raccontato la memoria della sua perdita, emerge che i 262 minatori morti a Marcinelle potrebbero essere molti di più, perché molti corpi non furono riconosciuti oppure e non avevano alcun tipo di elemento che ne identificasse il nome e cognome – aggiunge Di Marco – . Un sacrificio che deve essere ricordato, con la costruzione di una memoria collettiva soprattutto rivolta alle giovani generazioni e che va coniugato Al grande tema della sicurezza del lavoro e del diritto a un lavoro per realizzare i propri progetti di vita, non per andare a morire lontano da casa e dei propri cari oppure a causa del bisogno di lavorare.  L’incidente del Bois du Cazier questo non lo ha consentito, ma è diventato un monito per tutti e per sempre a cui soprattutto le istituzioni e chi crea lavoro, devono dare ascolto”.

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