Sulmona,4 ottobre- “In seguito alle numerose richieste da parte dei cittadini e considerato il ruolo sempre più centrale che la Biblioteca del Centro Servizi Culturali riveste nella vita della nostra comunità, si solleva la necessità di rivedere gli attuali orari di apertura.
Attualmente, la biblioteca, con un organico composto da quattro unità più una in smart working, è aperta al pubblico principalmente in orario mattutino, con alcune limitate fasce orarie pomeridiane concentrate in soli due giorni della settimana. Tale organizzazione, pur garantendo un servizio minimo, non sembra rispondere in modo adeguato alle esigenze di un pubblico sempre più ampio e diversificato, ad esempio, penalizza gli studenti che come si sa, visto gli orari scolastici, usufruiscono della biblioteca solo nel pomeriggio”.
L’appello è stato lanciato oggi da Angelo D’Aloisio Capogruppo del M5S in Consiglio Comunale a Sulmona che da tempo si batte non solo per la riapertura di Palazzo Portoghesi ma anche per una diversa organizzazione della biblioteca dell’Agenzia di Promozione Cultiurale
“Si chiede, pertanto, a Regione Abruzzo e alla direzione del Centro Servizi Culturali – scrive ancora D’Aloisio-un’attenta valutazione degli orari di apertura della biblioteca, al fine di garantire una maggiore flessibilità e un servizio più completo ai cittadini. È fondamentale che la biblioteca sia un luogo accessibile a tutti, in grado di soddisfare le esigenze di studio, ricerca e svago di un pubblico eterogeneo.
I benefici di un’apertura prolungata portano sicuramente a un aumento dei prestiti dei libri, a una maggiore partecipazione a eventi culturali eventualmente promossi dal centro stesso e a un rafforzamento del senso di comunità.
Una questione di efficienza, non di critiche È importante sottolineare che questa richiesta non è da intendersi come una critica al lavoro svolto dal personale della biblioteca, che svolge il proprio compito con professionalità e dedizione. Al contrario, si tratta di una proposta volta a migliorare l’efficienza del servizio e a valorizzare al meglio le risorse umane a disposizione.
Si auspica infine che Regione Abruzzo e la direzione del Centro Servizi Culturali possano prendere in seria considerazione questa richiesta, avviando un confronto costruttivo con il personale e i cittadini per individuare le soluzioni più idonee.”