Home Prima Pagina Spese per il G7. Di Marco scrive a Tajani: “Va fatta chiarezza se i contributi di Regione e Comune per l’evento sono a carico della comunità.”

Spese per il G7. Di Marco scrive a Tajani: “Va fatta chiarezza se i contributi di Regione e Comune per l’evento sono a carico della comunità.”

Scritto da redazione

“ L’Abruzzo e Pescara hanno priorità urgenti, non possono competere con le capacità economiche della Presidenza del Consiglio”. Ed ora esplode un nuovo caso

Sulmona,16 ottobre– “Se non fosse chiaro, saranno a carico del Governo tutte le spese organizzative, da quelle per gli hotel alle cene fino agli incontri delle delegazioni, come accade per tutti gli altri appuntamenti del G7 in Italia”,così parlava il 10 ottobre scorso Vincenzo D’Incecco, capogruppo della Lega in Regione. Ma ieri la sua maggioranza in Consiglio regionale ha votato un emendamento che stanzia 500.000 euro proprio per il G7. Una somma che va ad aggiungersi ai 600.000 euro già previsti dal Comune di Pescara e sugli atti non abbiamo trovato traccia della parola “anticipazione”, che legittimerebbe la dichiarazione di D’Incecco e solleverebbe la comunità del carico di tante e tali spese, che potrebbero così essere usate per emergenze che riguardano direttamente i cittadini. Non essendo chiaro, ho chiesto lumi all’autorevole promotore del G7 a Pescara, il vicepresidente del Consiglio dei Ministri Antonio Tajani”, così il consigliere regionale PD Antonio Di Marco che dopo l’approvazione dell’emendamento per l’evento a Pescara ha scritto una lettera indirizzata al vicepremier.

Con tutti i problemi che hanno abruzzesi e, nello specifico, i pescaresi, la nostra comunità allo stato attuale dovrà sobbarcarsi anche le spese di un evento di calibro mondiale, costi che ad oggi ammontano a 1.100.000 euro, una cifra certo all’altezza di un appuntamento di tale importanza e prestigio ma che non dovrebbe essere sostenuta dalle istituzioni locali, proprio perché ospitanti – rimarca Di Marco – . 

Antonio Di Marco, Consigliere regionale Pd

Così da cittadino e anche da rappresentante istituzionale presente ed emerito mi chiedo: la Regione e Pescara non hanno capacità economiche comparabili a quelle della Presidenza del Consiglio, perché le spese relative a una scelta fatta dal Governo devono gravare sui bilanci già oberati delle nostre istituzioni locali? Questo non significa remare contro il G7, giammai lo farei, perché chi scrive ben conosce l’importanza del marketing territoriale e di come grandi eventi siano capaci di attivare effetti benefici su tutto l’indotto dell’accoglienza regionale, ma va chiarito che se impegni da parte governativa ci sono stati, vanno rispettati, perché l’Abruzzo ha urgenze che ad oggi restano inevase.

 Qualche esempio? Sanità, c’è gente che rinuncia a curarsi; agricoltura, ci sono almeno 15.000 imprese vitivinicole piegate dall’attesa dei contributi governativi sui danni del 2023 e sulla peronospora; istruzione, a causa dell’accorpamento proposto, tante scuole, specie nell’entroterra, perdono alunni e docenti; aree interne, nonostante i 2.500 euro di incentivi annuali riconosciuti dalla Regione a chi sceglie un borgo dell’entroterra per vivere, la gente continua ad andare via perché mancano servizi anche di emergenza per rimanere; trasporti, il sistema è caro e penalizzante per studenti, lavoratori e indigenti dopo gli aumenti decisi da chi governa. Ci aspettavamo che chi governa l’Abruzzo pensasse anche a questo, invece negli emendamenti approvati ieri non c’è nulla di tutto ciò, salvo, poi, trovarci quasi due milioni di euro per G7 ed Expo di Osaka, per promuovere l’Abruzzo, dicono, cioè la regione che in pochi mesi ha perso oltre 20.000 passeggeri perché la governance non è stata in grado di tenere in quota l’aeroporto. Confidiamo in una risposta chiarificatoria del vicepremier”.

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