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Il lavoro agile come strumento per il ripopolamento dei piccoli Comuni dell’Abruzzo”.

Scritto da redazione

Evento promosso dalla Biblioteca “ Giuseppe Bolino” del Consiglio regionale. Un confronto di grande interesse tra direttore delle risorse umane dell’università LUISS Guido Carli e il presidente dell’ARAN, Antonio Naddeo,

L’Aquila, 13 novembre– La Biblioteca “Giuseppe Bolino” del Consiglio regionale dell’Abruzzo organizza per domani, giovedì 14 novembre, alle ore 16.30, nella Navata di Palazzo dell’Emiciclo all’Aquila, l’evento il “Il lavoro agile come strumento per il ripopolamento dei piccoli Comuni dell’Abruzzo”.

 Si tratterà di un confronto a due a partire dalle intuizioni contenute nel libro, “Lo smart working tra la libertà degli antichi e quella dei moderni” (ed. Rubbettino), che vedrà dibattere l’autore, Francesco Maria Spanò, direttore delle risorse umane dell’università LUISS Guido Carli e il presidente dell’ARAN, Antonio Naddeo, vertice dell’Agenzia italiana che rappresenta legalmente le Pubbliche Amministrazioni italiane nella contrattazione collettiva nazionale.

 Interverrà il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, che fornirà un contributo sui possibili percorsi normativi utili a favorire lo sviluppo e la rinascita dei borghi d’Abruzzo. Saranno presenti le autorità istituzionali, le rappresentanze sindacali e datoriali, centri studi e di ricerca in ambito socio economico, i Sindaci dei piccoli borghi abruzzesi e i colleghi dei capoluoghi di provincia. Sul tema oggetto dell’incontro è depositato in Parlamento un progetto di legge che si prefigge lo scopo di offrire strumenti utili che consentano di riabitare le aree interne, grazie alle opportunità che offre lo smart working. Anche le Regioni iniziano a valutare iniziative legislative simili. Il lavoro agile, secondo le indicazioni del libro di Spanò, è inteso come nuove modalità relazionali e per l’occupazione femminile, per ripensare il binomio casa-ufficio, per riorganizzare il lavoro e come sostenibilità ambientale oltre che per ricercare una nuova vivibilità nei piccoli centri, grazie al nomadismo digitale che l’innovazione tecnologica offre. Sono queste le direttrici principali che guideranno il dialogo al quale tutti i portatori di interesse sono invitati a partecipare.

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