L’Aquila, 27 dicembre –“Non solo la siccità che nel 2024 ha finito a piegare la già sofferente agricoltura abruzzese, in particolare la produzione di olivo, vite e ortofrutta, ma i ristori governativi e regionali attesi dal 2023 e mai arrivati per i danni del maltempo e la peronospora, insieme all’inefficace politica regionale messa in campo dal Governo della destra, hanno avuto ripercussioni enormi sull’economia del comparto. Migliaia di aziende agricole sono in seria difficoltà e con una redditività compromessa anche a causa dei rincari dei costi di produzione. Con l’ottenimento dello stato di calamità si potevano attivare tempestivamente ulteriori misure a favore delle imprese agricole gravemente danneggiate, ma a distanza di mesi, anche tale possibilità è rimasta ferma e improduttiva, aggravando ulteriormente la già precaria situazione di molte aziende agricole a rischio di chiusura e quella di tutto il sistema agroalimentare regionale. Per questo con un emendamento chiederemo l’istituzione di un fondo cospicuo per attivare le azioni principali che questo governo regionale non smuove”, Lo hanno annunciato oggi il capogruppo consiliare Silvio Paolucci e i consiglieri Dino Pepe, Antonio Di Marco, Sandro Mariani, Antonio Blasioli e Pierpaolo Pietrucci
“Una siccità senza precedenti ha colpito l’Abruzzo nel corso del 2024, mettendo a dura prova il settore agricolo, causando perdite ingenti nei vari comparti agricoli. Queste le conseguenze immediate: crollo produttivo del 35 per cento per la viticoltura; oltre il 60 per cento l’olivicoltura; siamo al 30 per la cerealicoltura; dal 15 al 25 per cento l’ortofrutticoltura; giù del 25 per cento quella della fienagione. Ma ci sono anche gli effetti a catena: aumento dei costi di produzione per la gestione dell’azienda agricola e dei prezzi al consumo; degrado del territorio e perdita di biodiversità; rischio di abbandono delle terre”.
“È urgente mettere in campo azioni concrete per rendere l’agricoltura abruzzese più resiliente ai cambiamenti climatici – spiegano i Consiglieri – Servono investimenti in infrastrutture idriche; promuovere pratiche agricole sostenibili; mettere in campo sostegni al reddito degli agricoltori, anche attraverso misure di agevolazioni creditizie; rivedere i piani di utilizzo del territorio, privilegiando le colture più adatte alle condizioni climatiche locali. Come Partito Democratico, in sede di bilancio proporremo un emendamento da 10 milioni di euro per istituire un fondo a ristoro dei danni subiti a causa della siccità degli ultimi due anni. La misura, a fondo perduto, è rivolta a tutte le aziende abruzzesi che hanno registrato danni o una diminuzione della produzione, con l’obiettivo di garantire risorse immediate per il rilancio, fronteggiare questa emergenza climatica e sostenere il settore primario e produttivo. Non possiamo permetterci, aggiungono, di stare con le mani in mano e assistere a un tracollo che si può evitare.
Sono tante le sfide che l’agricoltura abruzzese deve affrontare per salvarsi e tornare a crescere, in primis uno sviluppo sostenibile e competitivo del settore, migliorando la qualità della vita nelle aree rurali e proteggendo l’ambiente. Tutto questo non si può ottenere senza un intervento urgente e coordinato, condiviso con la filiera. Per centrare l’obiettivo bisogna prevedere in bilancio finanziamenti a fondo perduto per ristorare il forte calo di produzione denunciato dalle associazioni degli agricoltori e per attivare le misure di sostegno necessarie per aiutare le imprese agricole a superare questa difficile fase, compreso l’immediata erogazione delle risorse stanziate dall’articolo 24 della L.R. 4/2024”.