Home Prima Pagina Aumenti Irpef, Pepe: “Tasse più alte per debito sanità con liste d’attesa inaccettabili”

Aumenti Irpef, Pepe: “Tasse più alte per debito sanità con liste d’attesa inaccettabili”

Scritto da redazione
Dino Pepe( Consigliere regionalòePd)

L’Aquila,21 marzo  “La prossima settimana, probabilmente, la Giunta Marsilio alzerà le tasse agli abruzzesi per far fronte al debito accumulato in sanità. I maggiori introiti, dunque, non offrirebbero più servizi, ma servirebbero solo a tappare parzialmente un buco prodotto da una cattiva gestione” così il consigliere regionale Dino Pepe (PD).

“La sanità abruzzese versa in condizioni critiche, non è una novità e neppure una notizia per i cittadini che, da anni – aggiunge Pepe – hanno a che fare con liste d’attesa inaccettabili e visite difficili da prenotare. La situazione si fa drammatica se entriamo nei Pronto Soccorso, lì dove il sistema sanitario è chiamato a gestire le emergenze e urgenze. Nel Pronto Soccorso dell’ospedale Val Vibrata, ad esempio, i medici che si organizzano per coprire i 3 turni sono 5, anziché i 9 previsti. Gestiscono in media 80 accessi giornalieri potendo contare sull’apporto di 17 infermieri e 12 operatori socio sanitari, entrambe le categorie sotto organico. Per i pazienti questi numeri si tramutato in disservizi: intere giornate di attesa, barelle che vanno ad esaurimento, l’osservazione breve (Obi) che resta ‘solo sulla carta’ ma non è operativa per carenza di personale.

 Tutte situazioni già segnalate due anni fa, in occasione di visite ispettive nei quattro Pronto Soccorso della provincia di Teramo. Questioni rimaste irrisolte, se non peggiorate, nonostante le mie Interrogazioni all’assessore Verì” prosegue il consigliere. “Naturalmente la situazione non è migliore per gli altri servizi, un esempio significativo, sempre in Val Vibrata, è il Centro di salute mentale rimasto con soli 2 medici e funzionante, di fatto, solo di mattina proprio a causa della grave carenza. E’ giusto precisare che l’utenza vibratiana è seconda solo al polo di Teramo, mentre il personale non è assolutamente proporzionato. Un disservizio di cui è facile comprendere la portata, così come comprensibile diventa il dilagare della mobilità passiva e la ‘fuga’ da un presidio di confine. Una sanità che, duole dirlo, è talmente sofferente da abbandonare i cittadini, nonostante gli sforzi e la dedizione di tutti gli operatori del settore, e oggi non può che avere il sapore della beffa la volontà di Marsilio di alzare le tasse proprio a questi cittadini dimenticati” conclude Pepe.

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