
Sulmona,21 marzo– Focalizzare sullo scontro parlamentare provocatorio e senza una valutazione storico-politica di 84 anni fa (forse voluto?) “del manifesto di Ventotene“, per distogliere l’attenzione sul grave dettato al riarmo dell’Ursula tedesca, interessata molto probabilmente più ad una riconversione industriale del suo Paese che al bene comune europeo, ha almeno incrementato l’interesse ed il marketing turistico per l’Isola.
Lì furono “isolati” fior di giovani intellettuali liberi e brillanti, oltre a Spinelli, Rossi, Colorni, figli di buone famiglie italiane, in piena dittatura nazi-fascista (periodo storico buio per tutti che ha comportato alla fine anche l’uso della bomba atomica dagli USA) che loro contestavano.
Spinelli, considerato oggi un precursore dell’unità europea, ma anche Mazzini un secolo prima lo aveva auspicato, era figlio di un console, divenuto poi imprenditore e lui stesso è stato Commissario europeo per l’imprenditoria!
Nella “metamorfosi” dei tempi, cara Giorgia, non si può fare un contro-manifesto leggendo uno stralcio, tendenzialmente, mi scusi, divisivo, di Ventotele, avulso dal considerare il contesto istituzionale da cui lo si fa (Parlamento) e storico in cui fu scritto.
Anche Mussolini era un socialista , grande “compagno di Nenni” ma poi è diventato il duce del fascismo, un totalitarismo considerato imperfetto dagli storiografi, per la concomitante presenza del re. Se vogliamo essere fratelli d’Italia lo dobbiamo tutti saperlo essere.
Buon lavoro agli operatori turistici culturali di Ventotene, destinazione di tanti nuovi turisti. W l’Italia!
(G.P.)