
Sulmona,25 marzo- Una giornata che si preannuncia, in Regione, particolarmente vivace e carica di polemiche perché si capirà la dimensione di un problema che ha giù scatenato ovunque polemiche e reazioni. Si tratta di conoscere da vicino le caratteristiche della decisione Alle ore 12 è in programma la conferenza stampa del Presidente della Regione Marco Marsilio (Fdi) che confermerà l’aumento dell’addizionale Irpef e che poi sarà formalizzato con la delibera di giunta sempre nella stessa giornata di oggi stesso. Per poi iniziare l’iter in Consiglio regionale
“Marsilio racconta agli abruzzesi di abbassare le tasse, ma la realtà è ben diversa: il primo scaglione IRPEF (0-28mila euro) subirà un taglio minimo, dall’1,73% all’1,63%, una riduzione irrisoria che non basta nemmeno a coprire il costo di un caffè al mese. Nel frattempo, il vero peso dell’aumento ricadrà sui redditi tra i 28mila e i 50mila euro, colpendo insegnanti, infermieri, carabinieri, poliziotti, vigili del fuoco e forze dell’ordine, le stesse categorie che Lega e Forza Italia fingevano di difendere in campagna elettorale. Oltre i 50mila euro si trovano medici e dirigenti, ma si tratta di una minoranza da cui il governo regionale ricaverà ben poco. Marsilio mente sapendo di mentire. Non sta abbassando le tasse, le sta semplicemente spostando sulle spalle di chi tiene in piedi il sistema pubblico, tradendo ancora una volta i lavoratori che il centrodestra diceva di sostenere. E la menzogna continua con l’affermazione che l’aumento durerà solo un anno: il disavanzo sanitario è strutturale e, senza una vera programmazione, aumenterà anno dopo anno, con servizi sempre più scadenti e nuove tasse all’orizzonte. Gli scontri interni alla coalizione di centrodestra, a seguito della volontà del presidente Marsilio di alzare le tasse per colmare il buco economico nella sanità, mettono in evidenza tutta l’ipocrisia di una frangia politica arroccata su sé stessa, che ha dimenticato i propri doveri verso i cittadini. Lega e Forza Italia hanno chinato la testa e si sono messe sull’attenti di fronte alla prepotenza di Marsilio, dimenticando gli impegni presi con gli abruzzesi.
Parliamo di quei partiti che promettevano “meno tasse per tutti” e che invece colpiscono proprio le categorie che dicevano di voler tutelare. Cos’altro dire se non “sedotti e abbandonati”?. Il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Francesco Taglieri, incalza: “Per gli abruzzesi, oltre al danno, anche la beffa. Marsilio tenta di far passare per riduzione fiscale un abbassamento impercettibile dell’aliquota per chi guadagna meno di 28mila euro, mentre i veri sacrifici vengono chiesti alla fascia tra i 28mila e i 50mila euro, la stessa che comprende insegnanti, medici, infermieri e forze dell’ordine. La Lega si riempiva la bocca di slogan sugli aumenti salariali per queste categorie, e ora le tassa ancora di più. Una contraddizione in termini e una plateale presa in giro nei confronti di chi li ha votati”. Taglieri attacca anche Forza Italia: “Il segretario regionale Nazario Pagano sostiene che l’aumento durerà solo un anno: lo vada a raccontare a quelle famiglie che non arrivano a fine mese, che devono vivere con un solo stipendio, che non hanno soldi per curarsi o per far studiare i figli. E cosa direbbe il ministro Tajani, che chiedeva rinnovi contrattuali per medici e infermieri, ora che il suo partito in Abruzzo aumenta loro le tasse? E Salvini, tra un post e l’altro sui social, potrebbe venire a vedere di persona come i suoi consiglieri regionali tradiscono le promesse elettorali”. “La verità è una sola: il governo regionale ha ingannato gli abruzzesi. Prima delle elezioni promettevano ‘meno tasse per tutti’, oggi aumentano l’IRPEF colpendo chi garantisce sicurezza, salute ed educazione ai cittadini. Il centrodestra che governa l’Abruzzo ha fatto solo propaganda per vincere le elezioni, e ora a pagare sono sempre gli stessi”, conclude Taglieri.