Tra dolore e speranza di una vera ricostruzione”

L’Aquila, 6 aprile 2025 -”Nel silenzio poso il girasole che si specchia subito in un sole incerto. Mentre aspetto le 3.32 vorrei tornare indietro e scacciare dalla storia quei pochi secondi che hanno distrutto la mia città, cambiato destini, rubato vite. I crolli di edifici mal costruiti hanno schiacciato 309 martiri. Sono 16 anni. Il dolore è vero, profondo, autentico.
Cambia col tempo ma non se ne va. Non se ne può andare. Non voglio che vada via. Perché troppo ingiuste quelle morti, troppa rabbia per chi ci rassicurò, troppa pena per chi lucrò e lucra sulla nostra tragedia, troppa la speranza di risarcire quel dolore con una città nuova con vite nuove. In quelle ore di quel 5 aprile prima del terremoto, eravamo spaventati per le scosse crescenti, ma mai avremmo immaginato quello che dopo poche ore ci travolse. Tutto cambiò, i nomi ed il numero di chi non c’è più li ho tatuati nei ricordi. E nella nostalgia.
Abbiamo lavorato tanto, senza mai fermarci. Le 3.32, furono l’inizio della conta dei morti. Fu l’inizio di una vita diversa. Stanotte ascolteremo ancora quei nomi e rivedremo i volti, sentiremo le voci, cammineremo insieme. Per loro che sono stati uccisi da incuria e sottovalutazioni, dobbiamo proseguire il cammino di una città sicura, di scuole sicure, di luoghi e spazi sicuri. E mentre poso il girasole mi emoziono nel silenzio di una memoria che ci dà ancora tanta forza. Un abbraccio emozionato alle famiglie delle vittime. Un abbraccio a tutte quelle e quelli con cui ho condiviso le battaglie di questi 16 anni, mentre ci stringiamo insieme nel dolore e nella speranza di una vera ricostruzione di case, scuole ed anime.”
Così l’on Stefania Pezzopane, il 6 aprile 2009 Presidente della Provincia dell’Aquila