Home Politica   Sulmona: A Case Pente, gli ambientalisti piantano un ulivo in segno di protesta

  Sulmona: A Case Pente, gli ambientalisti piantano un ulivo in segno di protesta

Scritto da redazione

          nell’area dove sono stati tagliati 317 alberi- Sabato 12 manifestazione di protesta a Ravenna-

 Sulmona, 7 aprile– “A Case Pente, dove la Snam ha tagliato illegalmente 317 alberi di ulivo, gli ambientalisti hanno piantato un ulivo in segno di protesta e della volontà del territorio di rinascere a fronte della devastazione che la multinazionale del gas sta attuando per la realizzazione della sua centrale di compressione.” Lo hanno spiegato gli ambientalisti del Comitato No Snam Abruzzo

L’iniziativa – alla quale hanno preso parte 50 attivisti non solo di Sulmona ma anche dell’Aquila, di Pescara, Martinsicuro e Roma – è stata attuata nell’area recintata dalla Snam dove dovrebbero passare i quattro tubi di collegamento con il mega gasdotto Linea Adriatica di 425 chilometri da Sulmona a Minerbio. La piantumazione dell’albero di ulivo è stata preceduta da un flash mob durante il quale è stata simulata una danza di primavera da parte dei 317 ulivi prima di essere abbattuti brutalmente dalle motoseghe della Snam.

 “E’ destituita di ogni fondamento la notizia- spiega ancora la nota-  data da una emittente locale e pubblicata da un giornale regionale, secondo cui gli attivisti No Snam che hanno partecipato all’evento sarebbero stati identificati dalla Polizia e rischierebbero una denuncia. La notizia è falsa perché il sit-in era stato regolarmente comunicato al Commissariato di Polizia di Sulmona nei giorni precedenti, tanto è vero che le forze dell’ordine erano sul luogo già un’ora prima dell’evento. La bufala ha del paradossale perché tra i possibili denunciati dovrebbe figurare lo stesso giornalista che l’ha diffusa , dal momento che anch’egli è entrato all’interno nell’area recintata dalla Snam”.

La Snam, da parte sua, ha emesso un comunicato con cui sostiene di aver “acquisito le necessarie autorizzazioni da parte della Regione”; ma omette di dire che è proprio la stessa società ad aver chiesto l’abbattimento dei 317 alberi di ulivo mentre la legge della Regione Abruzzo n. 6 del 20 maggio 2008 prevede l’espianto e la successiva ricollocazione degli ulivi. Con l’esposto da noi presentato alla Procura della Repubblica di Sulmona abbiamo chiesto di accertare non solo le responsabilità della Snam ma anche di chi ha rilasciato l’autorizzazione. 

Negli interventi che si sono succeduti hanno preso la parola: Mario Pizzola, del comitato di Sulmona che da oltre 17 anni sta portando avanti l’opposizione, civile e nonviolenta, alla centrale e al metanodotto Snam, Renato Di Nicola della Campagna nazionale Per il clima Fuori dal fossile, Alessandro Tettamanti del comitato No Snam dell’Aquila, Matia Lolli di Legambiente nazionale, Mario Viola di Mountain Wilderness Abruzzo e Simona Giannangeli consigliera comunale e  capogruppo di L’Aquila Coraggiosa.

 Nel corso della manifestazione “Tutti hanno ribadito la determinazione a continuare la lotta contro un’opera non necessaria, dannosa e pericolosa, il cui anacronismo è sempre più evidente dal momento che negli ultimi anni in Italia e in Europa il consumo di gas è crollato. Gli impianti metaniferi esistenti sono più che sufficienti. E se si vuole salvare il clima è indispensabile abbandonare al più presto l’impiego delle fonti fossili e sostituirle con fonti energetiche pulite e rinnovabili”. 

Nell’occasione, inoltre, è stato rilanciato l’appello a partecipare alla manifestazione nazionale contro le fonti e le infrastrutture fossili (rigassificatori, gasdotti, trivelle, CCS, depositi GNL) che si terrà a Ravenna il 12 aprile. Per info e prenotazioni per bus dall’Abruzzo a Ravenna – 338 1195358 – 347 8859019.

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