Home Prima Pagina Sulmona: la campagna elettorale raccoglierà i frutti seminati o quelli promessi?

Sulmona: la campagna elettorale raccoglierà i frutti seminati o quelli promessi?

Scritto da redazione

Il peso dei “veterani” e le speranze dei giovani emergenti, tra passato e presente.

di Sergio Venditti *

Sulmona, la tradizionale corsa della ” Madonna che scappa” la mattina di Pasqua

Sulmona, 18 aprile- L’ elezione amministrativa nella “Città di Ovidio” cade in un contesto geopolitico complesso ed ad alta instabilità, con il rischio di una recessione economica internazionale alle porte, che così dovrebbe imporre a tutti i candidati una campagna elettorale sobria, concreta e con programmi chiari ed incisivi. 

Quest’ultimi verranno valutati solo con la lettura abbinata alle liste collegate, con la speranza che non siano solo dei “collage”, magari con il “restyling” di quelli precedenti, quasi che i punti programmatici restino gli stessi, di fronte ai problemi irrisolti del territorio peligno, che si trascinano da decenni? 

Nella comparazione di tutti questi elementi, tra continuità e rinnovamento nelle liste, tra candidati di lungo corso e matricole, si dovrà valutare la  stessa presenza di genere, che positivamente ha già una “candidata-sindaca”, per ricordare la preziosa “altra metà del cielo”, che deve avere un’adeguata rappresentanza di governo.

 Questo “mix” di elementi dovrà essere studiato in modo più oggettivo possibile, scevro da pregiudizi e “vizi d’opportunità”, circa il peso elettorale e l’autonomia amministrativa dei singoli candidati, presenti magari in nome di famiglie e/o gruppi politici, “duellanti”, da sempre. 

E’ la “regola cinica” della politica, che fa ricercare il potere più nei partiti di governo e nelle liste civiche collegate, per poter avere più rappresentanza, anche in virtù del premio di maggioranza, con lo spazio nell’esecutivo aggiuntivo a quello in consiglio comunale. 

L’esperienza insegna che si tende a convivere anche negli stessi partiti e di conseguenza nelle liste di riferimento, più per misurare la propria forza e limitare quella dei propri “competitori”, che per essere parte integrante di una squadra comune. 

Thomas.  Ashby foto storica mercato di Sulmona

Cosi questa, in genere, nasce già divisa in gruppi, spesso trasversali, che tendono ad ricercare spazi ulteriori per rafforzarsi, misurandone la forza nei numeri e nel peso delle deleghe, affidate queste ad assessori non sempre indicati per capacità ed esperienza, quanto per fedeltà e legami familiari. Tutto questo nei partiti storici, non era quasi mai concesso, perché il” cursus honorum”, si poteva abbreviare, ma non annullare, dovendo dimostrare la propria abnegazione ed esperienza, senza candidati eletti “per caso”, emarginando ogni “cambio di casacca”, motivato da opportunismi personali.

La distruzione, per via giudiziaria, di quel sistema, consumato si da finanziamenti” illeciti”, ma di tutti i partiti, ha però fatto saltare i filtri di pre-selezione della classe dirigente. Ora questa è affidata interamente ai cittadini,  che continuano a votare, (oramai la metà degli aventi diritto), di fronte alla disaffezione dilagante verso la politica.

Pertanto gli elettori, debbono essere più informati e consapevoli, avendo una grande responsabilità nella scelta dei propri rappresentanti, senza poi lamentarsi per il mancato rispetto degli impegni assunti, con le promesse di cambiamento, spesso restate “lettera morta“.

 Per questo si dovrebbe scegliere, in un ottica più valoriale che materiale, di appoggiare e sostenere in primis i soggetti più  meritevoli, per dare garanzie di capacità di governo, non solo il voto a parenti e “amici degli amici”. 

Una “congiunzione astrale”, dovrebbe  far coincidere questi elementi in singoli soggetti, senza presentarli come gli unici baciati dalla “Provvidenza”, a cui affidare la rinascita della Città. Per quanto attiene ad un’auspicata “cultura di governo“, non v’è dubbio, che essa risulterà’ più credibile e concreta ,se ai vari livelli, si troveranno utili mediazioni e convergenze, per presentare progetti avanzati, sostenuti da tutti gli attori della vitale Valle Peligna, nei confronti della Provincia, Regione, Governo ed Unione Europea. 

Solo questa unità d’intenti, potrà far sentire forte la voce e della “Città di Ovidio”, recuperando peso e credibilità politico- istituzionale, appannatasi negli ultimi decenni.

Questa la scommessa da vincere, per tessere alleanze territoriali, che in primo luogo difendano gli interessi vitali delle “aree interne” della Regione, che soffrono dei medesimi mali, a partire dallo spopolamento e carenza degli investimenti, che priva i di risorse umane e professionali, nonché altresì economiche e fiscali, minando alla base il futuro delle comunità locali, con lo stesso welfare sociale ed aziendale dei suoi cittadini attivi. BUONA PASQUA A TUTTI!

“Non sono né le ricchezze, né la fama degli avi a rendere grandi, ma l’onestà e le capacità intellettuali.” – Ovidio

*giornalista

Leggi anche

Lascia un commento