La storia del Piano di riordino della Rete Ospedaliera abruzzese
Sulmona,10 giugno- “E’ abbastanza ironico che il centrodestra riconosca la sovranità dell’Assise regionale solo quando arrivano le “sberle” dai tavoli tecnici di monitoraggio del Ministero. La verità è che dopo circa tre anni di legislatura della Regione a trazione Lega, Fratelli D’Italia e Forza Italia, in V° commissione abbiamo visto solo una bozza del Piano di riordino della rete ospedaliera e nel momento in cui sono arrivate le prime osservazioni da parte delle opposizioni, per migliorarne il contenuto, l’iter amministrativo del documento si è perso.
Il Piano infatti non è stato approvato né dalla commissione competente né dal Consiglio regionale, ma inviato direttamente a Roma. Il risultato? L’ennesima brutta figura di una maggioranza incapace di programmare il servizio sanitario pubblico e che ha solo la medaglia nera per i vari stop dei tecnici ministeriali, l’aumento del disavanzo nelle casse della sanità e l’incremento della mobilità passiva verso strutture private o addirittura fuori regione.
E’ chiaro, a questo punto, che a bocciare il centrodestra sulla gestione della sanità pubblica sono soprattutto gli abruzzesi” ad affermarlo è il Vicepresidente della Commissione sanità di Regione Abruzzo Francesco Taglieri che continua “Il centrodestra è alla guida dell’Abruzzo e ha l’onere e l’onore di redigere una programmazione conforme agli atti di indirizzo nazionali che, piaccia o non piaccia, sono quelli vigenti. Ogni azione intrapresa al di fuori di questi deve essere adeguatamente motivata e spiegata ai tecnici competenti per avere l’ok dei tavoli di monitoraggio. Ma se non si è capaci di scrivere un documento secondo le normative correnti, anche ascoltando le opposizioni, non pensino di arrivare con scorciatoie o atti di imperio a una soluzione che molto probabilmente non avrà le gambe per camminare. Qui parliamo del futuro del servizio sanitario pubblico dell’Abruzzo e un atto di forza, senza applicare le opportune modifiche, sarà puntualmente cassato dai tecnici ministeriali con il rischio di bloccare qualsiasi programma di investimento sia nei servizi che nell’edilizia sanitaria.
Con questi presupposti è facile intuire che il nostro territorio non uscirà dal pantano della disastrosa situazione che tutti i giorni abbiamo sotto gli occhi. Vincere le elezioni significa anche assumersi la responsabilità di fare delle scelte ma il centrodestra, tra ritardi e bocciature, sta perdendo un’intera legislatura senza dotare l’Abruzzo di una efficace Rete Ospedaliera, lasciando la palla probabilmente a chi verrà dopo.
I tavoli di monitoraggio, ricordiamolo, sono un organo tecnico e non politico, che basa le proprie osservazioni sulle leggi vigenti. Sta poi alle Regioni portare su quei tavoli dei documenti conformi e motivare le eventuali deroghe in modo efficace per ottenere l’approvazione. Il centrodestra evidentemente non riesce a farlo e mi sembra assurdo nascondere questa incapacità dietro la propaganda con affermazioni fuori luogo. Gli atti di indirizzo sono chiari: non si possono avere quattro Dea I primo livello con funzione di Dea di II livello su tutte le province, si faccia su questa base una programmazione efficace.
L’incapacità del centrodestra non si può più nascondere neanche dietro alla crisi generata dalla pandemia: sono stati erogati tantissimi milioni per superare l’emergenza sanitaria e anche in questo caso l’incapacità di programmazione di Regione Abruzzo è stata, ed è ancora, sotto gli occhi di tutti”. Conclude Taglieri.